Roma, mercoledì 5 settembre 2018 – La Signora d’Italia vola in campionato e dopo le prime tre gare si presenta punteggio pieno. Per il momento regge il suo passo a due lunghezze di distanza il piccolo Sassuolo, che tra l’altro incontrerà Ronaldo & C. proprio nel quarto turno di campionato. Una sfida la vertice che potrebbe già decretare una piccola fuga in avanti per i bianconeri. Inter, Roma, e Napoli al momento non riescono a seguire il passo dei Campioni d’Italia. Nonostante la Juventus di Allegri non sia partita alla grande. Ha segnato nelle finora 7 gol e ne ha incassati 3. Uno in più rispetto alla scorsa stagione. Soprattutto non è parsa così invincibile, anche se forse lo è. Intanto il suo fenomeno, Cristiano Ronaldo, grande stacanovista del lavoro, non ha ancora segnato un gol. In difesa ci sono da registrare alcuni movimenti, tenuto conto che è tornato un veterano come Bonucci e che per il momento la coppia centrale fissa sembrerebbe essere lui con Chiellini. E tenuto conto anche che contro le due piccole, Chievo e Parma, ha vinto di misura. Andata in vantaggio in entrambe le partite è stata raggiunta sul pareggio (con il Chievo è andata anche sotto per 2-1) e poi alla fine è riuscita a vincere, ma non a stravincere, convincendo. Anche se, statistiche alla mano, i Campioni d’Italia le azioni da gol le hanno create e qualche palo, la sfortuna e prestazioni soprendenti dei portieri hanno negato che il bottino fosse più corposo e ghiotto.
Possiamo dire che è la solita Juventus di Allegri, che ad inizio di stagione un po’ arranca. Le sue squadre devono essere pronte per marzo, quando ci si giocherà tutto sui tre fronti: Scudetto, Coppa Italia e Champions League. Quest’anno l’obiettivo primario, visti premi in ballo in moneta sonante, non può essere altro che l’ex Coppa dei Campioni. La squadra allestita in estate da Marotta e Paratici è fantastica e forse non ha eguali in Europa. Giocatori come Cancelo, Emre Can, Khedira, Cuadrado, Douglas Costa, Mandzukic, senza dimenticare Ronaldo, Bonucci, Dybala, Bernardeschi, Pjanic e Betancour, fanno la differenza. Tanti uomini di qualità, tanti possibili moduli da adottare e soprattutto la copertura adeguata sia a centrocampo, sia sulle fasce, dove la Juventu può essere devastante. E ancora non si capisce come il Bayern Monaco abbia potuto lasciare andare via un giocatore come Douglas Costa, che è devastante e può giocare sia al centro come trequartista (l’anno scorso Allegri ha adottato in qualche caso questa soluzione) che ovvio sulle fasce. Stessa cosa dicasi per Cancelo, portoghese alla Dani Alves, veloce, dribblomane, poco raccomandabile per gli avversari e crossatore perfetto. Insomma, se lo Scudetto potrebbe in qualche modo già essere prenotato, prima della gara con il Napoli la Signora dovrà affrontare Sassuolo, Frosinone e Bologna, tutto è da vedere sul fronte Champions League.
Intanto la società sta già muovendosi per l’anno prossimo. La curiosità a questo punto è capire come poter migliorare una squadra già perfetta. Si parla dei possibili arrivi di Marcelo al posto di Alex Sandro e soprattutto di Pogba, in rotta con Mourinho. Al posto di chi potrebbe andare il centrocampista francese campione del mondo? Questo e da vedere. Tenuto conto che la Juventus, allo stato attuale non sembra avere problemi di liquidità o bisogno di cedere le pedine importanti della sua scuderia. Ronaldo si sta ripagando con la vendita delle magliette e con i ricavi derivanti dall’immagine. Le azioni Juventus, quotate in borsa, hanno preso il volo e in poche settimane da 0,87 € per azione sono arrivate a 1,22 € di ieri. Questo porta nelle casse degli azionisti di riferimento una liquidità aggiuntiva che consente di stare al sicuro e al riparo. Vista sotto questo punto di vista la società di Andrea Agnelli è una corazzata che anche a livello europeo teme pochi confronti, anche con le squadre possedute dai ricchi sultani arabi. Questo di riflesso porta benefici anche in Italia e al Campionato, primo perché mette sotto i riflettori la Serie A. Secondo perché porta in Italia grandi campioni. Terzo perché spinge a fare investimenti le società italiane, sperando che il governo, da parte sua, agevoli la costruzione di stadi di proprietà e gli investimenti delle società nelle infrastrutture e nei campioni.