Roma, mercoledì 9 gennaio 2019 – E’ italiano il cuore di un esperimento scientifico che, nel prossimo mese di ottobre, verrà testato nell’ambito di un programma che nasce da un accordo bilaterale d’agenzia tra il German Space Center (Dlr) e la Swedish Space Agency (Snsa), in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (Esa). Gli autori sono undici studenti della Sapienza Università di Roma (nella foto in alto), il cui progetto è stato selezionato nell’ambito di un programma che offre a studenti universitari provenienti da tutta Europa di progettare, costruire, testare e lanciare il proprio esperimento a bordo di un razzo sonda o di un pallone stratosferico.
L’esperimento italiano, che è denominato Tardis, volerà a bordo del pallone stratosferico Bexus 29 nel prossimo ottobre dallo Ssc Esrange Space Center di Kiruna, in Svezia, 150 chilometri a nord del Circolo polare artico. Il pallone raggiungerà una quota massima di trenta chilometri, per una durata di volo complessiva pari a circa cinque ore. Si tratta dell’unico esperimento italiano selezionato per la dodicesima edizione del programma europeo per studenti.
Il gruppo di studenti, che frequentano Ingegneria aerospaziale, ha realizzato il proprio progetto nel laboratorio di sistemi spaziali e sorveglianza spaziale (S5Lab) della Sapienza. L’esperimento Tardis mira a testare un sistema innovativo per la determinazione di assetto e posizione in tempo reale ed il tracciamento di un target fisso a terra. L’assetto e la posizione del pallone stratosferico verranno dedotti sfruttando l’elaborazione del segnale Vor (Vhf Omnidirectional Range), utilizzato nei sistemi di radio-navigazione per aeromobili. L’utilizzabilità di questo sistema è stata testata con un precedente esperimento, denominato Stratonav (Stratospheric Navigation), selezionato nel 2015 nell’ambito dello stesso programma e sviluppato da studenti appartenenti allo stesso gruppo di ricerca della Sapienza. L’esperimento, lanciato nel 2016, ha infatti dimostrato l’effettiva possibilità di ricevere il segnale Vor durante tutto il volo in stratosfera, fino alla quota di 32 chilometri.
La finalità dell’esperimento è verificare l’affidabilità del sistema per la determinazione della posizione e dell’assetto di piattaforme stratosferiche destinate ad applicazioni pseudo-satellitari, come l’osservazione della Terra e le telecomunicazioni. Nei prossimi mesi il team sosterrà la prima revisione ufficiale del progetto e successivamente svilupperà l’esperimento alla Sapienza con la guida tecnica dei professori responsabili del progetto e delle agenzie spaziali organizzatrici.
Con l’esperimento Tardis, la Sapienza è ora selezionata per due dei programmi spaziali studenteschi offerti dall’Esa. Il progetto si va infatti ad aggiungere a Ledsat, in via di sviluppo allo S5Lab e che verrà lanciato dalla stazione spaziale internazionale nel 2020.