Roma, lunedì 24 gennaio 2011 – La Juventus rimedia solo un pareggio in casa della Sampdoria. Se si guarda alla doppia sfida di Campionato, le due squadre sono pari in tutto, tranne che per il punteggio. 35 la Juve, insieme all’Inter di Leonardo, che subisce un brutto stop a Udine. 27 i blucerchiati. Tre gol fatti e tre gol subiti per parte (il 3-3 dell’andata) e due punti a testa sui 6 messi in palio. Se però si analizza più nel dettaglio la gara di Genoa, la Juventus ha meritato di più. Non tanto sul piano del gioco, ma su quello delle conclusioni a rete e della pressione in avanti. Del neri incomincia a ritrovare tutti i tasselli della sua squadra. Quelli persi durante il campionato d’inverno. Assenti solo Melo, Iaquinta e Toni tra infortuni e squalifica. I primi due saranno a disposizione per la prossima gara contro i friulani. Mentre per l’attaccante ex Genoa, comprato in tutta fretta dopo il grave infortunio di Quagliarella, ci vorrà ancora un po’ di tempo. Dunque quando il tecnico avrà a disposizione tutti gli elementi, potrà impostare la formazione con più serenità, valutando anche il tour over. Di cui ha bisogno Krasic, che sembra spompato e con poche energie mentali a disposizione. Bisogna ricordare che il serbo gioca senza sosta dal Campionato 2009-2010. Lo stesso Del Piero, che andrebbe centellinato per tutelarne il fisico, ha dovuto fare gli straordinari. Anche se grazie alle sue giocate la Juventus è uscita vincente contro Catania e Bari. E nella gara di Marassi è andato due volte vicino al gol.
Un super intervento del portiere doriano curci e la sfortuna hanno negato il gol al capitano bianconero e i tre punti alla Juventus. Con il risultato pieno il Campionato della Vecchia Signora sarebbe visto sotto un’altra ottica. Invece i 35 punti, i 24 gol incassati e le 9 distanze dalla vetta fanno pensare ad un’annata ancora irrisolta, con troppo ombre e poche certezze. Eppure la gara di Genoa, per quanto brutta, ha mostrato una Juventus solida e poco propensa a regalare metri e spazi agli avversari. La fisicità è ancora uno degli elementi portanti della squadra di Delneri. 9 conclusioni a rete contro le 2 dei padroni di casa dimostrano che centrocampo e difesa hanno occupato tutti gli spazi, mentre in fase offensiva le fasce e gli sfondamenti centrali hanno portato in più occasioni i bianconeri a cercare la conclusione. Amauri, Martinez, Pepe e soprattutto Del Piero (dopo il suo ingresso in campo) hanno creato palle gol e messo in affanno la difesa e i tifosi blucerchiati. Quattro limpide occasioni sono arrivate solo nei minuti finali della gara. Sfortunato Del Piero, ma anche Amauri, che si è mosso bene, ha lottato, ma al quale manca il gol da troppo tempo. È quasi un anno che il brasiliano non firma una rete. Per conto suo, la Samp ha avuto una grande occasione con Pazzini, che si è trovato da solo davanti a Buffon nel primo tempo, ma la cui conclusione si è spenta di poco sul fondo.
Di Carlo nel dopo partita si è lamentato del gioco frantumato. Per il tecnico sampdoriano la Juventus ha commesso troppi falli, impedendo che nelle ripartenze palla a terra la sua squadra potesse costruire. In effetti i sette ammoniti testimoniano il carattere rude della partita, poco piacevole per chi a casa o allo stadio ha assistito all’incontro. Entrambe le squadre però tenevano molto a non perdere. Il punto a testa per il momento non apre fronti polemici e permette di tirare il fiato. Delneri ha capito che potrà avere poco dal mercato di gennaio. Forse Barzagli. Anche perché in avanti Toni è arrivato e si è già rotto. In questo momento la Vecchia Signora è in credito con la fortuna e un po’ tutti, dirigenti, tecnico e tifosi, si aspettano che la dea restituisca quello che ha negato nel girone di andata. Il dato confortante è che, pur nelle difficoltà incontrate, il gioco non è mai venuto meno. Adesso arrivano due gare decisive per il campionato bianconero. Contro Udinese (la squadra più in forma del momento) e Palermo bisogna uscire con due vittorie per rilanciarsi. I friulani però, che nell’andata furono affondati con quattro reti, oggi sono in salute e la vittoria contro l’Inter ha messo in evidenza la forza del collettivo di Guidolin. Il Palermo, anche se appare stanco, ha grandi campioni, uno fra tutti Pastore, che può sempre tirare fuori dal cilindro una magia, così come fece all’andata a Torino, segnando due delle tre reti con le quali Rossi ha datto scacco matto a Delneri.