Roma, martedì 12 aprile 2011 – A distanza di 25 anni, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ripropone le opere di artisti inglesi che, in epoca vittoriana, avevano fatto dell’arte italiana cinquecentesca la loro linea guida. Si tratta del circolo dei “preraffaelliti”, la cui arte è ascrivibile alla corrente del simbolismo e della cultura estetica. La mostra “Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones e il mito dell’Italia nell’Inghilterra vittoriana” è curata da Stefania Frezzotti, Robert Upstone e Maria Teresa Benedetti, la quale nel 2008 partecipò al progetto della mostra su Pierre-Auguste Renoir al Vittoriano. Il percorso, visitabile fino al 12 giugno 2011, è organizzato per sezioni. Una di queste documenta il fenomeno della diffusione, nell’Inghilterra dell’epoca, di stampe e cromolitografie. Interessante è il rapporto tra le opere inglesi ed i prototipi italiani, che ne avevano costituito il modello iconografico. A corredo dell’esposizione vi sono opere di artisti italiani rinascimentali tra i quali Giotto, Tintoretto, Veronese e Botticelli, a testimonianza della loro incidenza. La riscoperta dei preraffaelliti inglesi si rivelò uno stimolo a recuperare la tradizione rinascimentale anche in suolo italiano, fenomeno che viene presentato a chiusura dell’esposizione con le opere di Adolfo De Carolis, Gaetano Previati e altri artisti loro contemporanei. Suggestivo è l’allestimento di Federico Lardera che, con l’alternarsi di arcate e salette, evoca una cattedrale gotica ed è dunque allusivo alla propensione dei preraffaelliti al “gothic revival”, dove la verità spirituale è intrisa di sensualità. L’esposizione arriva a contare circa cento opere, avute in prestito da privati o da musei internazionali. Il contributo più importante è certo quello della Tate Gallery di Londra. Un’esibizione ricca ma anche assai sospirata. Racconta infatti la soprintendente della Gnam, Maria Vittoria Marini Clarelli, che, per motivi di risorse, è stato necessario attendere un anno per poterla realizzare. Ad inaugurare la mostra è stato Gabriele Lavia che, il 25 febbraio scorso, invitato dalla Galleria, ha letto testi poetici di Dante e Rossetti. Iniziativa che faceva parte di un ciclo di incontri con alcuni esponenti della scena teatrale italiana, al fine di suggerire possibili percorsi di visita e di analisi delle opere mediante la lettura di brani pertinenti. La visita può essere infine integrata con la lettura del catalogo Electa, che raccoglie i saggi dei curatori e le schede documentate delle singole opere, curate da Stella Bottai e Matteo Piccioni.