Roma, venerdì 10 giugno 2011 – Terminata quella di Van Gogh il 6 febbraio, dall’11 marzo il Complesso del Vittoriano di Roma ospita una della più importanti retrospettive su Tamara de Lampicka (Varsavia, 16 maggio 1898 – Cuernavaca, 18 marzo 1980). Fino al 10 luglio sarà possibile ammirare 90 dipinti, 30 disegni e 50 fotografie d’epoca. Inoltre, 13 opere di autori polacchi, suoi contemporanei, inquadrano l’arte dell’autrice nella cultura degli anni ’30. Nella rassegna, sono presenti due film, uno amatoriale, che la vede camminare per Parigi con l’amica Ira Pierrot, e l’altro girato nella sua casa-atelier. La mostra “Tamara de Lampicka. La regina del moderno” è curata da Gioia Mori, nota a livello internazionale per i suoi approfonditi studi ultraventennali sulla pittrice. Tra i dipinti, appaiono 5 nudi di Rafaela, una delle sue amanti, esposte per la prima volta in Italia (collezione privata Jack Nicolson) ed il quadro “Portrait de Madame P.”, recuperato di recente (conosciuto fino ad ora solo per mezzo di alcune fotografie in bianco e nero) ed acquistato nel 2009 da un collezionista americano per sette milioni di euro. Sono stati più di 50 i prestatori privati (Europa, Asia, Stati Uniti), tra cui la Fondazione Victor Manuel Contreras di Cuernavaca e il Lampicka Estate di New York. La realizzazione della mostra, a cinque anni di distanza da quella allestita al Palazzo Reale di Milano, è stata resa possibile grazie a generosi prestiti, provenienti anche da personaggi dello spettacolo come Madonna, Jack Nicolson, Donna Karan, Barbra Streisand, solo per citare alcuni dei più ricchi compratori delle sue opere.
“Moderna nel linguaggio, moderna negli atteggiamenti, moderna nelle strategie”, racconta la curatrice. “Il mondo sofisticato della moda, il mondo della grafica pubblicitaria, il bianco e nero delle fotografie di Tina Modotti, il mondo del cinema, il mondo delle città del futuro con i grattacieli di New York sullo sfondo, l’ambiguità di amori saffici, l’idea moderna della donna che fuma, fa gare automobilistiche, gestisce affari e agisce con spregiudicatezza. Tutto si confonde nell’universo caleidoscopico di Tamara, in quella frenesia creativa che risponde alle sollecitazioni di una realtà nuova”.Una pittrice che si è ispirata al cubismo, russo e francese, alla solidità dei classici e all’arte rinascimentale italiana. E che ha saputo ispirare la pop art di Andy Warhol ed il futurismo di Monarchi. Il trionfo del colore, delle linee e della luce. In uno spettacolo da non perdere. La rassegna è promossa da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia. In mostra al Complesso del Vittoriano – via di San Pietro in Carcere, Roma, dall’11marzo al 10 luglio 2011; orario: lun-giov 9:30-19:30, ven-sab 9:30-23:30, dom 9:30-20:30.
Simona Passeri Leoni