Roma, martedì 16 agosto 2011 – Perché i media in tutto il mondo hanno posto a tacere la notizia? Poiché evidentemente si teme un effetto domino in Europa ed oltre. Ma veniamo ai fatti. A fine 2008 l’Islanda stritolata da una terribile implosione economico-finanziaria anziché subirla passivamente ha deciso di vederci chiaro: questo piccolo Paese d’Europa popolato da 300 mila abitanti, circa un insieme di cento paesini, da gennaio del 2009 ha indotto il Governo alle dimissioni, dando il via ad una vera e propria rivoluzione pacifica. Dallo scorso anno è stata aperta un’inchiesta per perseguire penalmente i banchieri e gli affaristi artefici del default. A marzo del 2010 è stato indetto un Referendum abrogativo ed ha vinto il no al pagamento del debito con una percentuale del 93%. A luglio del 2010 il Parlamento d’Islanda ha varato una legge che si fa garante della libertà di espressione e d’informazione, lo scopo è rendere il Paese una zona franca per il giornalismo, tanto ostacolato nel mondo di oggi. Sulla base di essa viene garantita l’impunità a chiunque diffonda notizie su internet di qualsivoglia natura, anche se riservate, e l’Islanda si rende garante del non oscuramento dei siti in cui esse vengano pubblicate.
In circa due anni a partire dalla fine del 2008 l’Islanda è riuscita a far dimissionare il Governo e ad indire un Referendum popolare, nazionalizzare le banche e perseguire penalmente gli artefici della crisi, far rispettare una nuova Costituzione e creare un’oasi per le libertà di espressione e d’informazione. In pratica è tuttora in atto una rivoluzione senza spargimenti di sangue, a base di urla e lanci di uova fradicie, contro i colossi economico-finanziari del mondo, artefici della crisi globale. Per riprendere le parole di B.S.Bernanke, Presidente della Fed, la Banca Centrale Statunitense: “A costo di stritolare la gran parte della popolazione e soprattutto la classe media, con la cosiddetta “austerità”, si tende a salvare chi è troppo grande per fallire”. L’Islanda ha saputo opporsi alla devastante implosione del sistema neo-liberista ed alle alienanti imposizioni del marcio capitalismo. Gli altri Paesi sapranno fare altrettanto?