Roma, giovedì 10 maggio 2012 – È stata inaugurata ieri, nello Spazio 88 di via dei Cappellari a Roma, la mostra “L’Italia di Ballarò”, che ripercorre dieci anni di trasmissione televisiva attraverso le illustrazioni di Lorenzo Terranera. All’evento, che in concomitanza con il vernissage è stato presentato il libro con le illustrazioni di Terranera edito da Rai Eri, hanno preso parte Giovanni Floris, Antonio Di Bella, Paolo Ruffini e Andrea Valentini.
Più di cento tavole ad acrilico su legno e 400 acquerelli in cui è possibile riconoscere le vicende politiche, economiche e sociali che hanno alimentato il dibattito nel talk show di Rai 3, ma che soprattutto sintetizzano in modo semplice e immediato un segmento così complesso di storia contemporanea. Puntata dopo puntata queste illustrazioni hanno, infatti, introdotto l’argomento della settimana, prima su un muro trasportato e rimontato in studio, poi sugli schermi digitali attraverso la tecnica dello stop-motion, la stessa tecnica che, nel 2009, ha permesso a Lorenzo Terranera di aggiudicarsi il Nastro d’Argento per “Sputnik 5”, un cortometraggio d’animazione.
Spontanei e attenti ai piccoli dettagli, i suoi disegni raccontano le vicende politiche e giudiziarie, la crisi dell’euro, le alterne vicende dello spread, ma soprattutto la vita di tutti i giorni, perché, come dice Giovanni Floris: «A Ballarò la quotidianità diventa politica, e Terranera disegna le minime cose perché è lì che è più probabile trovare il vero». E per quei bambini che sognano di imparare a fare i cartoni animati, sono previsti laboratori di animazione e illustrazione in stop-motion, mentre il 15 e il 22 maggio, alle ore 10.30, alcuni docenti dell’Università di Tor Vergata, tra i tanti i professori Luigi Mariano e Roberto Orsi, terranno due incontri riservati ai bambini della quinta elementare dal titolo “E come Economia”.
Dalla presentazione di Giovanni Floris al volume “L’Italia di Ballarò”: «Ballarò è semplice, ed i disegni di Lorenzo Terranera sono semplici. Ballarò è spontanea, ed i disegni di Lorenzo Terranera sono spontanei. A Ballarò la quotidianità diventa politica, e Terranera disegna le minime cose, perché è lì che è più probabile trovare il vero. Ballarò è un futuro, e Terranera disegna bambini, o grandi che sembrano bambini. A Ballarò ridere ci piace. E i disegni di Terranera sono allegri, e fantasiosi. Ballarò parla alla testa, in tempi di pancia. Lorenzo Terranera parla al cuore, usando la testa. A Ballarò non piacciono i luoghi comuni. Anzi, li sfida.
«E dieci anni fa Terranera ha pensato semplicemente di portare i suoi disegni ad una trasmissione della Rai che nasceva in quel momento. Senza cedere alla convinzione comune che tutto, a viale Mazzini, sia nelle mani dei raccomandati e dei potenti di turno. Ci ha provato, ed ha fatto bene: il suo lavoro ci è piaciuto, e lo abbiamo chiamato. Perché Ballarò è così. E’ come i suoi disegni».