Al Tempio di Adriano a Roma i Democratici in Rete hanno illustrato il progetto per le lezioni del 6 e 7 giugno. Protagonista del dibattito, l’ex coordinatore Goffredo Bettini
di Veronica Faustini
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Roma, mercoledì 29 aprile 2009 – "Il congresso si farà ad ottobre e spero che nessuno covi nell’animo la temerarietà di volerlo rinviare". E’ netto Goffredo Bettini sulla necessità che si vada al congresso non piu’ tardi dell’autunno. L’ex coordinatore del Pd è intervenuto all’iniziativa “Il Progetto del Pd per vincere le elezioni amministrative ed europee” tenutosi al Tempio di Adriano e ha dominato la scena. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti.
Goffredo Bettini, nonostante la rinuncia alla candidatura alle europee ha richiesto uno sforzo comune per sostenere il segretario del partito: "Lo sforzo di Franceschini va sostenuto, senza riserve e con generosità anche se quest’ultima dovesse essere unilaterale. Dopo Veltroni abbiamo subito voluto mandare agli italiani un messaggio chiaro. In primo luogo il Pd non rompe le righe, non si sfarina. C’è un gruppo dirigente in campo, finalmente un po’ più unito" ha detto l’ex coordinatore nazionale del Partito democratico. Bettini ha detto che se si fosse tenuto dopo le politiche di aprile, come aveva chiesto Veltroni, “il Pd avrebbe avuto un’altra storia”. Ma tutti gli altri si opposero e “il silenzio e la mancanza di schiettezza” hanno impedito il chiarimento. “Fino alla crisi e poi al paradosso di non averci perdonato ieri il 34% e di sperare invece oggi un esito nettamente più modesto. Il voto delle europee e delle amministrative – ha proseguito – sarà importante e lì il Pd si giocherà qualcosa in più degli altri partiti”.
Bettini ha poi aggiunto di sentirsi egli stesso "particolarmente in campo" in questa sfida elettorale, "perché non si lotta solo se c’è in palio una poltrona per se stessi, ma per un progetto, per un ideale, per una comunità di persone". E’ perfino banale sottolineare l’importanza del voto europeo e amministrativo. E se alle politiche molti hanno sentito il richiamo del voto utile, oggi il voto è ancora più utile, necessario e indispensabile". L’ex braccio destro di Walter Veltroni ha evidenziato quindi il ruolo dell’Europa in questa difficile crisi economica e se per la destra "l’Europa sia invece una fastidiosa necessità", al contrario "il Pd deve scommettere tutto se stesso su questa prospettiva". "Il Pd non deve rimpicciolire le sue ambizioni, a partire dalla vocazione maggioritaria". L’ex coordinatore del Partito Democratico ha poi ribadito che se il Pd rinuncia alle sue ambizioni allora "è meglio tornare ognuno nelle proprie case, e accettare la sconfitta, la ritirata" perché "il Pd non deve essere genericamente la convergenza dei vecchi riformismi italiani".
Entra nel vivo dunque l’attesa verso le elezioni che il 6 e il 7 giugno chiameranno gli italiani ad esprimere la propria preferenza per i canditati alle amministrative e alle europee, il cui esito fornirà indicazioni utili sul polso politico nazionale.