Dopo aver appreso del rinvio della sospensione del servizio psichiatrico di Frascati il Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso, tra i primi ad aver aderito all’assemblea spontanea di lunedì scorso e ad essere andato all’incontro con il Direttore Generale Amedeo Cicogna, insieme ad una delegazione di operatori del settore e ai familiari dei pazienti, ha dichiarato:
«Abbiamo appreso con momentaneo sollievo che dopo l’Assemblea Pubblica che si è svolta ieri nel SPDC dell’Ospedale di Frascati e il successivo confronto nella sede della Ausl Roma H di Albano, stamani la Direzione Generale ha deciso di differire la sospensione delle attività del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Frascati. E’ il giusto riconoscimento all’iniziativa, portata avanti insieme ai Comuni del territorio, alle associazioni dei familiari, agli operatori e ai sindacati, che ha trovato una positiva interlocuzione con la Direzione Generale. Voglio sottolineare l’importanza del SPDC dell’Ospedale San Sebastiano, nel quale vengono ricoverati malati provenienti dalla ASL RMB e dalla ASL RMH1 e H3, servendo un bacino di utenza di circa 400.000 persone».
«A questo punto ritengo che sia fondamentale e ineludibile che la Regione prenda coscienza della necessità di potenziare i Servizi Psichiatrici. Nel Lazio ci sono 60.000 mila persone con sofferenza mentale e a tutt’oggi il numero dei posti letto per l’urgenza è meno della metà di quanto previsto dalla Legge, circa 200 posti contro i 500 secondo gli standard nazionali. E cosa ancora più grave nel nostro territorio i posti letto invece di essere 42 sono solo 15. Quindi se tagli devono essere fatti, questi assolutamente non devono riguardare la psichiatria, dove negli ultimi anni si è perso oltre il 30% del personale in servizio, con l’impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza anche nei servizi territoriali».
«Per questo auspichiamo, come peraltro richiesto a S.E. il Prefetto di Roma, che sia istituito immediatamente un tavolo tecnico tra la Regione Lazio, l’Azienda Asl Roma H e l’Azienda Roma B, da cui proviene la metà dei ricoverati, per risolvere in via definitiva il problema del rischio chiusura dei Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura di Frascati e di Albano».
«Ringrazio per il risultato ottenuto, e chiedo a loro di mantenere alta l’attenzione e la vigilanza, i Sindaci dei Distretti Sanitari H1 e H3, il Presidente del X° Municipio, le Associazioni dei familiari delle persone con sofferenza mentale: Aresam, Unasam, Insieme contro il Pregiudizio, Alchimia, Caritas, e la Consulta Regionale per la Salute Mentale, la Consulta Cittadina per la Salute Mentale di Roma Capitale, la Consulta della ASL RMH, gli operatori del settore e la Direzione Generale della ASL, con cui proseguiremo il proficuo confronto».