Riuscito il nuovo film di Harry Potter diretto da David Yates. Perfetti i protagonisti, tra cui compare Helena Bonham Carter, nei panni di una strega spiritata. Tra magiche atmosfere noir e citazioni dal Signore degli anelli, la pellicola piace e incanta senza strafare
di Massimiliano Bianconcini
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Roma, domenica 19 luglio 2009 – È finalmente uscito nelle sale italiane il sesto film della saga, Harry Potter e il Principe Messozangue, dopo un’attesa durata circa 2 anni. Il nuovo film, diretto da David Yates, che aveva girato anche il precedente (Harry Potter e l’Ordine della Fenice) è forse il migliore di quelli visti finora. Merito soprattutto della fotografia (Bruno Delbonnel) che rende molto bene l’atmosfera magica e fuori dal tempo del castello di Hogwarts e delle sue desolate e magnifiche lande, intrise di romanticismo e di mistero. Merito anche degli attori protagonisti, a iniziare da Ermione Grenger (Emma Watson), Ron Weasley (Rupert Grint) e Draco Malfoy (Tom Felton), che in alcuni primi piani ricorda il Commodo de Il gladiatore. Tutti distanti ormai anni luce per maturità dai giovanissimi protagonisti de Il Calice di Fuoco. E bravo questa volta anche l’attore protagonista Daniel Radcliffe, sebbene la sua aria da bravo ragazzo lo allontani dalle prestazioni dei suoi colleghi. Chi svetta però sopra tutti, ma questo già a partire dal primo episodio, è Alan Rickman (alias Piton), che come sempre porta sullo schermo uno stregone dandy indecifrabile e affascinante. Un Lord Byron dallo sguardo magnetico, a cui il doppio gioco e l’innata, presunta cattiveria non attenuano la simpatia del pubblico. A lui si aggiunge, new entry, una bravissima e spiritata Helena Bonham Carter, a suo agio nei panni della strega malefica, dopo i ruoli che le ha assegnato suo marito Tim Burton – quanto è distante dalla gentile viaggiatrice di Camera con vista.
Un film riuscito anche perché, rispetto alle altre pellicole, Il Principe mezzosangue non eccede in effetti speciali. Il mondo della magia c’è, ma la si respira soprattutto nelle atmosfere, un po’ retro’, delle ambientazioni. Ovviamente ci sono anche le situazioni più caratterizzanti, come ad esempio le lezioni con il professore di pozioni e l’immancabile filtro d’amore, che darà luogo ad una divertente avventura di Ron. Ma da questo punto di vista, dopo cinque pellicole in cui si indugiava sul mondo magico di Hogwarts, il regista ha giustamente preferito snellire questo aspetto, concentrandosi sulla vicenda. Significativo da questo punto di vista il “dramma familiare" di Rubeus Hagrid con la perdita di una tarantola gigante, cresciuta in cattività e amica dello stesso Hagrid. L’animale è morto; non serve dunque per impressionare il pubblico, ma solo per dare continuità alla saga, facendo l’occhiolino ai fan, e creare l’atmosfera irreale che si addice a Harry Potter. Da una parte quindi la storia presenta l’eterna lotta tra il bene e il male e prosegue lo scavo a ritroso nel tempo, iniziato nel precedente episodio, per capire l’evoluzione di Voldemort. Dall’altra offre agli spettatori le prime pulsioni e tensioni d’amore dei giovani maghi ormai cresciuti.
Infine è curioso notare che in alcune sequenze il regista ci trasferisce quasi di peso dalla saga della Rowlins alla saga di Tolkien. In alcune inquadrature ravvicinate, ad esempio, Silente è praticamente identico a Gandalf il Grigio de Il Signore degli anelli. Oppure, in chiusura di episodio compaiono tanti piccoli Gollum, e lo sono per davvero, che assaltano Harry e quasi lo affogano. O ancora la stessa tarantola gigante ci ricorda la Nera Signora de Il ritorno del Re. In effetti lo stesso Yates, in un’intervista del 2007, aveva detto: “Sto preparando il film sul principe mezzosangue e lo faccio perché ormai amo questo mondo fantastico e i suoi personaggi. Credo che non riuscirò mai a staccarmene”. Dunque queste citazioni potrebbero essere state dettate per ammirazione, appunto, nei confronti delle saghe fantastiche. O forse per regalare un sorriso o un’emozione ai fans del maghetto, che c’è da credere avranno anche visto e apprezzato la trilogia diretta da Peter Jackson (che tra l’altro sembra stia preparando il nuovo episodio de Lo Hobbit). Insomma anche dal punto di vista dei cinefili il nuovo episodio di Harry Potter si può dire che sia riuscito, incastonando nella pellicola alcune interessanti citazioni. Bisogna vedere adesso se riuscirà a eguagliare il record di incassi dell’altra grande pellicola di intrattenimento dell’estate 2009 Transformers.