Sos incendi di Coldiretti Roma nella Capitale e in provincia, dove nei giorni scorsi si sono contati oltre 50 interventi dei vigili del fuoco e ben 40 incendi in una sola giornata. A peggiorare la situazione, oltre alle alte temperate e alla siccità, si è aggiunto il vento caldo. In tutta Italia sono già 9mila gli ettari di terreno devastati dai roghi. Dati più che raddoppiati nel 2022 rispetto alla media storica in un’estate segnata da una siccità, che non si registrava da anni e sta devastando campi e colture, costringendo al razionamento dell’acqua vasti territori anche nel Lazio, così come è già avvenuto a Latina e Frosinone.
È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti su dati Effis, in riferimento alla grande ondata di calore sull’Italia con temperature fino 40 gradi, portate dall’anticiclone Caronte. Temperature che moltiplicano i roghi anche nel Lazio dove il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha proclamato lo stato di calamità naturale per l’intero territorio.
«Una situazione drammatica – spiega il presidente di Coldiretti Roma, Niccolò Sacchetti – spinta dal cambiamento climatico che favorisce roghi più frequenti e intensi. Ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro, fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici, in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni. Costi che si aggiungono e aggravano la conta dei danni causati dalla siccità con la mancanza di precipitazioni che sono risultate in media addirittura dimezzate rispetto allo scorso anno. Quella che stiamo vivendo è una vera e propria emergenza nazionale per coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica».
Un’emergenza che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole. Preoccupa fortemente la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo, come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% della raccolta. Sono in difficoltà anche le coltivazioni di girasole, mais, e gli altri cereali, oltre a quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta, che hanno bisogno di acqua per crescere.
A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie, dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. «È evidente l’urgenza di avviare un grande piano nazionale per gli invasi – conclude Sacchetti – che Coldiretti propone da tempo, visto che raccogliamo solo l’11% dell’acqua piovana e potremmo arrivare al 50% evitando così situazioni di crisi come quella che stiamo soffrendo anche quest’anno».