“Un fiume di stelle” è il nome della manifestazione organizzata dalla Riserva Tevere Farfa in collaborazione con l’associazione “Hipparcos”, nel corso della quale il pubblico, con gli occhi rivolti verso il cielo, potrà ammirare le stelle con l’aiuto degli astrofili. Quattro sono gli appuntamenti serali assolutamente da non perdere per scoprire le stelle nella riserva.

Ecco gli appuntamenti in programma, con inizio alle ore 19.30. Sabato 8 luglio: le costellazioni zodiacali; sabato 22 luglio: una serata dedicata alla Luna; venerdì 11 agosto: la notte delle stelle cadenti – la Via Lattea ed i suoi splendori; sabato 9 settembre: Saturno e Giove, i giganti del Sistema e i loro satelliti. La partecipazione è gratuita. Per informazioni e prenotazioni: teverefarfa@gmail.com.

La Riserva naturale Tevere-Farfa è la prima riserva naturale regionale d’Italia. Istituita dalla Regione Lazio con la legge regionale 4 aprile 1979, numero 21, comprende parte dei territori dei comuni a nord della Capitale, come quello di Nazzano e Torrita Tiberina. Oggi la Riserva, divenuta “area di interesse regionale” e grazie ad un recente ampliamento, comprende anche il tratto di fiume Farfa che va dalla foce fino al ponte di Granica e rappresenta uno dei siti più interessanti dell’Italia centrale per il birdwatching e l’osservazione del mondo affascinante e poco conosciuto della palude.

La Riserva

La Riserva Naturale Regionale (Rnr) Nazzano Tevere – Farfa, si estende a monte della centrale idroelettrica Enel di Nazzano, e comprende il tratto di fiume Tevere che va dalla centrale stessa fino al monte di Poggio Mirteto e lungo il corso del fiume Farfa fino al ponte di Granica. Questa è compresa nell’area più vasta della Zona di protezione speciale Tevere – Farfa (IT 6030012).

Tra il 1953 e il 1955 l’ENEL costruì, per la produzione di energia elettrica, uno sbarramento sul fiume Tevere poco più a valle della confluenza con il torrente Farfa. In seguito alla realizzazione di questa diga, subito a monte di quest’ultima, si innalzò il livello dell’acqua, con la conseguente inondazione dei terreni circostanti. Si formò così un lago, esteso per circa 300 ettari, con profondità variabile tra i 20 e 100 centimetri, in grado di ospitare un gran numero di specie di uccelli durante le loro migrazioni.

L’importanza naturalistica del lago di Nazzano portò quindi nel 1968 alla creazione di una Oasi di protezione della fauna, istituita grazie all’intesa fra Enel, Comune di Nazzano e Wwf Italia.

In seguito a questa protezione, la presenza d’avifauna stanziale e nei periodi migratori, anche con la presenza di specie a rischio d’estinzione, aumentò significativamente al punto da rendere l’area meritevole di essere inserita nel 1977, con Decreto del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, nell’elenco delle “Zone umide d’importanza internazionale” tutelate dalla Convenzione di Ramsar.

Nel 1979, nell’area della vecchia Oasi e in alcune zone limitrofe (occupate da boschi e campi coltivati o a pascolo) , la Regione Lazio, con la legge regionale 4 aprile 1979, numero 21, istituì la Riserva naturale Tevere-Farfa, la prima riserva naturale regionale d’Italia, comprendente parte dei territori dei comuni di Nazzano e Torrita Tiberina.

Oggi la Riserva, divenuta “area di interesse regionale” secondo quanto disciplinato dalla legge della Regione Lazio numero 27 del 1999 e grazie ad un recente ampliamento, comprende anche il tratto di fiume Farfa che va dalla foce fino al ponte di Granica. Il Parco è anche ente gestore della Riserva Monte Soratte.

Oggi questo è uno dei siti più interessanti dell’Italia centrale per il birdwatching e l’osservazione del mondo affascinante e poco conosciuto della palude. La Riserva Tevere Farfa gestisce le zone a protezione speciale e zone di speciale conservazione:
ZSC Monte Soratte, di 440,00 ettari circa, cod. IT6030014
ZSC e ZPS Riserva NaturaleTevere Farfa,  di 2.062 ettari circa, cod. iT603012
ZSC e ZPS Monti Elci e Monte Grottone,  di 514,00 ettari circa, cod. IT 6020019
ZSC e ZPS, Fiume Farfa, corso medio alto, di 596,00 ettari, cod. IT6020018

Sentieri natura e capanni di osservazione lungo le sponde del Tevere svelano la vita acquatica della Riserva; il Museo del fiume aiuta a capire l’ecosistema di questo ambiente; le aree attrezzate consentono di passare una giornata a contatto con la natura; i battelli “Airone” e “Martin Pescatore” percorrono il Sentiero del fiume. Ma non mancano attrazioni storiche e culturali legate ai Comuni di Fara in Sabina, Castelnuovo di Farfa, Nazzano, Torrita Tiberina e Montopoli di Sabina.

Di Claudia Cavallini

Nata nel 2006 a Roma, vive felicemente nella sua amata cittadina in provincia di Roma: Fiano Romano. Frequenta il liceo scientifico “Margherita Hack” di Morlupo. Ha conseguito la licenza nella scuola secondaria di primo grado all’Istituto comprensivo Fiano, con votazione 10 e lode. Ha ottenuto la certificazione B1 preliminary della lingua inglese. Nel 2016 ha vinto il concorso letterario per piccoli scrittori indetto dal Comune di Fiano Romano. Collabora con la rivista “La Gazzetta del Tevere”. Dedica molte ore allo sport e segue il calcio. La sua grande passione è la danza: è iscritta a corsi di danza classica, contemporanea e hip hop. Partecipa a laboratori di teatro-recitazione e prende parte con entusiasmo agli spettacoli che vengono messi in scena. Fin da piccola ha manifestato una particolare predilezione per la lettura e la scrittura. Ha prestato sempre una speciale attenzione agli eventi che accadono in tutto il mondo e principalmente nel territorio in cui abita. Il motto che guida la sua vita è un aforisma di Friedrich von Schiller: «Chi non osa nulla, non speri nulla».