Una sala conferenze del castello Ducale di Fiano Romano gremita di pubblico per la presentazione del libro “Fiano e Berlinguer. Il segreto di una lunga amicizia”, scritto da Giuliano Ferilli, edito dalla Lithos. Presente all’evento, moderato da Zaira Belfiore, oltre all’autore Ferilli l’ex presidente del Pd Gianni Cuperlo.
Visibilmente emozionato, l’autore, Giuliano Ferilli, uno dei militanti e dirigenti del Partito comunista italiano più noti, ha raccontato la storia del suo libro, che aiuta a capire alcuni tratti della personalità di Enrico Berlinguer, segretario del Pci dal 1972 al 1984. Berlinguer ebbe un rapporto di consuetudine e di stima con l’autore del libro, che contiene delle vere e proprie memorie.
Non si tratta di un libro di storia. Il volume contiene episodi della vita di Ferilli, che è la biografia di un militante e di un dirigente comunista esemplare, e gli accadimenti di un paese come Fiano Romano dentro la più generale storia d’Italia e le vicende nazionali del Partito comunista italiano. L’autore infatti ha raccontato i fatti più esemplari, gli episodi più insoliti, le battute più irriverenti, gli scorci “di amicizia e famiglia.
«Nel libro vengono narrati – ha raccontato Ferilli – una serie di episodi e fatti realmente accaduti dove io sono stato testimone che danno meglio la sensazione della persona e dell’umanità di Enrico Berlinguer».
Il primo incontro tra Ferilli e Berlinguer è avvenuto in una riunione del Comitato regionale del Lazio del Pci, nel 1970, quando quest’ultimo era segretario regionale, mentre l’autore era componente della segreteria provinciale del partito. Nello stesso anno Berlinguer, per la prima volta, venne nella cittadina fianese ad inaugurare la “Casa del Popolo”, su invito di Ferilli: con lui erano nate, in un lampo, un’amicizia vera e una stima reciproca, tanto che quando era libero dai suoi impegni il segretario amava tornava nella cittadina tiberina a casa Ferilli.