A 25 anni dalla sua scomparsa, il 19 gennaio 2000, Bettino Craxi fa ancora parlare di sé. Un’eco lunga quella dell’ex presidente del Consiglio e leader del Partito socialista italiano, mai dimenticato da chi lo ha vissuto ed affascinante per i più giovani, tra l’appeal di cui gode ancora la Prima Repubblica e il culto della personalità.
Ecco che, proprio per questo, l’abile giornalista e scrittore piemontese Aldo Cazzullo ha raccontato in un libro il Craxi più intimo, attraverso ricordi anche in prima persona e bellissime fotografie dei tempi che furono, fornite dalla Fondazione Bettino Craxi. Un volume, edito da Rizzoli, che risulta una piccola perla sia per chi già si può definire un conoscitore della sua figura, sia per chi ci si avvicina per la prima volta.
Non mancano gli aneddoti, raccontati sapientemente da Cazzullo, sull’uomo prima che sul politico, con le sue forze e le sue debolezze. Ne esce fuori un ritratto senza inutili velleità di giudizio ma che punta solamente a ricordare la figura di Craxi per gli italiani, anche attraverso un’analisi del suo rapporto con l’Italia e gli italiani stessi. Quel paese che ha amato prima e odiato con tutto il cuore dopo, dal suo esilio tunisino di Hammamet. Dopo lo scandalo di Tangentopoli, che ha ribaltato e terminato la Prima Repubblica. Con il suono sordo di monetine lanciate all’uscita dal romano Hotel Raphael da un popolo rabbioso e avido di giustizia. Oltre che di giustizialismo.
Un libro da non perdere sia per la quantità di storie e di storia, sia per un agglomerato fotografico davvero affascinante. Affascinante come era Bettino Craxi. Uno che ha saputo guidare il Paese in un momento di crescita economica ed effimero ottimismo che, a posteriori, si rivelò e si sta tuttora rivelando dannoso per i conti dello Stato. Ma, in fondo, se nel 2025 dovessimo chiedere a chi c’era un’opinione su Craxi, molti risponderebbero: «Non l’ho mai votato ma lui sì che era bravo». Come recita il titolo del libro, “L’ultimo vero politico”. Impossibile non essere d’accordo. Proprio questa è stata e sarà per sempre l’essenza di Bettino Craxi.
