Roma, mertedì 19 febbraio 2013 – “C’è una bellezza della luce e dell’aria, la grande dimensione dello spazio…
Ma il vero fascino di New York è in quella nota di impeto 
della vita locale, ed è il fascino di un potere impavido.
L’aspetto del potere è indescrivibile; è il potere della più stravagante delle città,
che alle prime luci del mattino si rallegra della sua forza, della sua ricchezza,
della sua insuperabile condizione, e che si trasmette ad ogni oggetto,
al movimento e all’espressione di ogni cosa che fluttua, incalza e pulsa,
al vibrare dei traghetti e dei rimorchiatori, al tonfo delle onde, al giocare dei venti,
al bagliore delle luci, al sibilare dei fischi e delle grida generate dalla brezza” 

Henry James

Roma 18 febbraio 2013 – La Biblioteca Angelica di Roma ospita fino al 23 febbraio la mostra “Urban Memories, NY 1942-2012”, una raccolta inedita di foto e dipinti della grande mela dal 1942 al 2012. Tre artisti, tre tecniche e tre cicli di opere che danno vita a tre temporalità distinte, mostrando i tanti modi possibili per scoprire la forma segreta di una città multipla e complessa. Curata da Lorenzo Canova, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America, il progetto nasce dalla fortuita scoperta dei fratelli Lucchini di una quarantina di foto in bianco e nero, scattate a New York durante gli anni ‘40. “E’ stato proprio attraverso un polveroso album di cuoio, tenuto in ordine da piccole viti arrugginite, che siamo stati catapultati nel passato e guidati lungo i marciapiedi di una Manhattan incantata nel suo glamour misterioso.” -spiega Silvia Lucchini – “Un fotografo anonimo divenuto per noi un vero e proprio poeta visivo, che fissa una New York diversa, affascinante, ma soprattutto eterna.”

L’idea di Canova è quella di riproporre allo spettatore una sorta di dialogo visivo a tre tempi. Attraverso il digitale a colori di Angelo Bucarelli e alla tecnica pittorica di Jonathan Guaitamacchi, la mostra si sviluppa sul confronto tra il vecchio e il nuovo. Settant’anni dopo i due artisti immortalano gli stessi luoghi evidenziando l’evoluzione urbanistica della grande metropoli e soffermando lo spettatore in un immaginario moderno, a colori e digitale. I grandi pannelli di Bucarelli sospesi al centro della Galleria collegano le due estremità della mostra creando un unico dialogo tra i tre artisti. Come spiega Canova “Nei lavori di Bucarelli tutto appare meno nitido, più fluido, (…) di grande impatto cromatico che però ha perso il nitore plastico degli anni quaranta […] lanciato nella velocità elettronica del mondo e della metropoli di oggi. Il tempo di Guaitamacchi” – prosegue il curatore della mostra- “diventa un tempo delle cose, dei viali, dei grattacieli e dei ponti, dove i grigi e i neri mostrano la forza titanica dello sforzo che li ha costruiti”.

La mostra si pone come un interessante confronto tra diversi modi possibili, attraverso cui si può scoprire la forma segreta di una città multipla, complessa che lega il passato e il presente nel suo caleidoscopio dinamico di immagini, oggetti e stili di vita protratti al futuro. La mostra è gratuita e visitabile dalle 10,30 alle 18,30 presso la Biblioteca Angelica-Galleria in Via di Sant’Agostino 11 a Roma.

 

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