Bergamo, martedì 26 febbraio 2013 – Il lupo della tundra (Canis lupus albus) è una sottospecie di lupo grigio che vive principalmente nelle regioni settentrionali e artiche della Russia. E qui sembrava di giocare domenica pomeriggio. Sono una delle sottospecie più grandi di lupo grigio. Si, grandi, come questa squadra. Grandi. Perché non era facile ribaltare lo svantaggio iniziale dell’Atalanta in quel campo notoriamente ostico per i coloro giallorossi. Domenica ancora di più per la nave. Perché non era facile reagire al secondo gol bergamasco arrivato quasi al gong della fine del primo tempo. Perché non era facile mantenere l’umiltà e la testa salda dopo la vittoria di sabato scorso contro la juve. Perché non era facile vincere senza due colonne come Totti e De Rossi, che tutto si può dire di loro, meno che non siano fondamentali per questa squadra. Eppure si è vinto. Nevica. Appunto. Era da mesi che la Roma non dava una prova di forza così netta e decisa, di fronte anche a mille avversità, il tempo su tutte. Come un lupo infatti, aspetta il momento giusto per colpire l’avversario ed ucciderlo, spazzando via ogni tipo di problema.

Pjanic festeggia il gol
Pjanic festeggia il gol

Sotto una grandissima nevicata parte forte il match all”Atleti Azzurri d’Italia: padroni di casa subito in vantaggio con una bella giocata di Bonaventura sulla sinistra, finalizzata dal giovane Livaja che insacca da buona posizione. Ma la reazione della Roma è immediata ed è Marquinho a trovare il pari dopo appena quattro minuti con una bella giocata personale, che riporta in parità la gara. Il match prosegue con grande intensità, con la neve che via via copre sempre di più il terreno di gioco, ma le emozioni non mancano e sono costanti i ribaltamenti di fronte. Gli uomini di Colantuono si rendono pericolosi sempre dalle fasce, ma la Roma sfiora il raddoppio più volte con veloci ripartenze  Raddoppio che arriva su punizione a pochi minuti dal termine con una bella pennellata di Pjanic. Ma allo scadere del primo tempo arriva il pari dei nerazzurri, ancora con Livaja, che è bravissimo a raccogliere un cross dalla destra ed infilare Stekelenburg per la seconda volta.

Nell’intervallo vengono ridisegnate le righe del campo di rosso e la ripresa comincia con qualche minuto di ritardo e con ritmi più blandi. Sono i padroni di casa a scendere in campo con più vivacità, rendendosi pericolosi con qualche bella conclusione dalla distanza. Ma la Roma dà la sensazione di poter far male ogni volta che riparte velocemente. Andreazzoli decide di dare più copertura a centrocampo inserendo Perrotta al posto di un ottimo Marquinho. Al 25′ della ripresa un bellissimo lancio di Bradley spezza in due il match: la palla arriva perfetta sulla testa di Torosidis, che è bravissimo ad insaccare nell’angolino lontano in corsa, anche se era evidente l’intenzione del greco di mettere in mezzo il pallone per l’accorrente Lamela.
A questo punto la Roma si preoccupa più che altro di gestire il possesso palla e rallentare i ritmi. L’Atalanta prova a creare qualche pericolo nell’area avversaria ma è sempre attento Stekelenburg nelle conclusioni da fuori. Nel finale gli ampi spazi lasciati dai nerazzurri concedono più di un’occasione alla Roma di allungare il vantaggio: clamorosa è la palla goal capitata sui piedi di Lamela allo scadere, ma l’attaccante argentino conclude debolmente sulle mani del portiere avversario. Finisce dunque con una bella vittoria esterna della Roma, che ora sembra essere totalmente un’altra squadra.

Questa vittoria è un’altra, forte, iniezione di fiducia per gli uomini di Andreazzoli, che sembrano più determinati e uniti adesso. L’Europa che conta ora si fa sempre più vicina e dista solo 7 punti che, se messo a confronto alla classifica di qualche mese fa, nessuno ci poteva credere. Il campionato è ancora lungo ed imprevedibile ed i ragazzi ci credono. Speriamo che questa Roma non si sciolga come neve al sole, tanto per rimanete in tema. Che non sia come la neve: tanto bella da vedere quanto fragile. Ma che sia lupo: feroce, spietata e famelica. “Stay hungry, stay foolish”.

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