Roma 28 maggio 2013 – Ancora qualche giorno per vedere la straordinaria interpretazione di Toni Servillo nella commedia di Eduardo De Filippo “Le voci dentro”, in scena al Teatro Argentina di Roma fino al 2 giugno 2013. Reso possibile grazie alla collaborazione e all’impegno tra il Teatro di Roma, il Piccolo Teatro di Milano, il Teatri Uniti e in collaborazione con Théâtre du Gymnase di Marsiglia, lo spettacolo ha conquistato il pubblico di tutta Italia registrando il tutto esaurito. “Le voci di dentro” – spiega l’attore Toni Servillo – “è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico”.
Il protagonista Alberto Saporito sogna l’assassinio di un amico che poi crede realmente ucciso dalla famiglia dei suoi vicini di casa. Questo episodio mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni che culminano nell’“atomizzazione della coscienza sporca”. Un lato con cui Alberto Saporito si sente sia testimone che complice. Eduardo De Filippo scrive questa commedia sulle macerie della Seconda Guerra Mondiale, riuscendo a ritrarre quella caduta di valori che avrebbe contraddistinto non solo la società italiana, ma quella mondiale per gran parte dei decenni a venire. “Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare”- spiega ancora Toni Servillo – “Dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. Affrontare le sue opere significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro.” Toni Servillo interpreta Alberto Saporito ed è affiancato sulla scena da Peppe Servillo, sul palco Carlo Saporito e fratelli anche nella finzione teatrale. Con loro una folta compagnia di bravissimi attori di diverse generazioni: Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Lucia Mandarini, Gigio Morra, Antonello Cossia, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli e Francesco Paglino. “E ancora oggi” – conclude Servillo – “sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale”.