Frascati, martedì 2 luglio 2013 – Venerdì scorso nella Sala comunale degli Specchi è presentato il romanzo «Inclini all’amore di Tijana M. Djerković. Sono intervenuti insieme all’autrice Barbara Alberti, Annelisa Alleva e Arnaldo Colasanti, oltre al Sindaco di Frascati Stefano Di Tommaso e l’Assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua. L’evento è stato promosso dall’Amministrazione Comunale di Frascati, in collaborazione con la casa Editrice Playground e l’Associazione Frascati Poesia. «Inclini all’amore è stato pensato ed è (soprav)vissuto in italiano, la mia seconda lingua madre», ha dichiarato l’autrice, che vive nei Castelli Romani, che nell’Europa dell’Impero Asburgico e poi in quella della Guerra Fredda ambienta la storia struggente di Milovan, Vladimir e Arianna.
«Siamo lieti di aver ospitato una scrittrice di talento, che sta riscuotendo un grande e meritato successo presso il pubblico con il suo ultimo libro e molta attenzione da parte della critica – hanno dichiarato il Sindaco Stefano Di Tommaso e l’Assessore alle Politiche Culturali Gianpaolo Senzacqua -. Si è trattato di un evento che ha dato grande lustro alla nostra città per l’importanza della scrittrice, e la fama dei relatori e degli ospiti presenti».
È possibile per una giovane donna, Arianna Vuković, diventare l’erede di una storia e di una famiglia tutta al maschile? Sì, se si è “inclini all’amore” e se si possiede l’arte del racconto, l’arte di avvincere con le parole. Parole che restituiscono un secolo, il Novecento, nelle sue trasformazioni, nelle sue euforie e nelle sue tragedie. Si comincia con Milovan, il nonno di Arianna, che sul finire dell’Ottocento insieme ad altri cinque compagni parte da un piccolo paese sperduto del Montenegro per andare a fare fortuna prima in Europa e poi in America. Un viaggio rocambolesco di un gruppo di “cafoni” alle prese con le meraviglie e i pericoli del mondo. Di questo viaggio Milovan sarà protagonista ma anche splendido narratore, educando all’arte affabulatoria il figlio Vladimir (il futuro padre di Arianna) che a dodici anni, a seguito dell’occupazione tedesca e italiana, entra nelle forze partigiane di Tito per seguire il suo personale Dio, il fratello Mihailo.
A Vladimir verrà amputato un braccio per lo scoppio di una granata, e rimarrà invalido per tutta la vita. Ma alla fine della guerra, ancora pieno di vita, ritroverà l’amore e scoprirà la poesia, di cui diventerà uno splendido interprete. Nella Jugoslavia socialista, con i suoi riti e le sue stravaganze, nasce la primogenita di Vladimir, Arianna. E quello tra il padre poeta e la figlia appassionata di libri sarà un amore smisurato, divertente, pieno di magia. Cresciuta, Arianna si innamora di un giovane architetto, figlio di un importantissimo generale del controspionaggio. Sarà grazie alle indagine di quest’ultimo che Arianna scoprirà un terribile segreto che il padre le ha tenuto nascosto, come gesto estremo d’amore, e grazie al quale nulla potrà più essere come prima.
Tijana M. Djerković, belgradese, concepita e cresciuta nel quartiere di Vračar, è una divoratrice di libri fin dall’infanzia. Passa presto alla traduzione letteraria (Nina Berberova, Momo Kapor, Alda Merini, Giorgio Caproni, Barbara Alberti). Si diploma al XIV Liceo di Belgrado, che all’epoca porta il nome di Beogradski SkoJevci, ovvero della gioventù comunista. Tempi remoti. Di tutte le tessere avrà sempre e solo quelle della Biblioteca e della Palestra. Studia lingua e letteratura russa e lingua italiana all’Università di Belgrado, dove si laurea alla Facoltà di Filologia. Pubblica in serbo le due raccolte di racconti: “Price iz samoće” (“Racconti dalla solitudine”) Edizioni Filip Višnjić (Belgrado 2006) e “Malacrna haljina” (“Piccolo abito nero”) Edizioni Albatros Plus 2009. Vive a Roma e ai Castelli Romani dal 1987, senza aver mai lasciato Belgrado.