Roma, lunedì 16 luglio 2013 – Sono iniziate ieri mattina a Firenze le riprese del film “Sette Sigilli D’Amore” del regista fiorentino Vieri Franchini Stappo, che firma anche soggetto e sceneggiatura, insieme alla giovane autrice Sara Basilone. La pellicola, prodotta dalla Columbus Film Srl, è composta da sette cortometraggi, i sigilli appunto, che narrano sette semplici e inusuali storie d’amore. La trama si può racchiudere così. Il mondo non va un granché bene, questo si sa. I Re Magi tornano in abiti odierni per aiutarlo. Come? Attraverso un giovane sceneggiatore e la sua macchina da presa, l’arma giusta per ritrovare l’amore rimasto. Dove? A Firenze, nella città in cui i tre erano già stati una volta all’inizio del Rinascimento, come documentato dagli splendidi affreschi della cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli a Palazzo Medici Riccardi.
“Una statistica odierna, non priva forse di un certo senso provocatorio e ironico, dice che l’uomo pensa all’amore circa ogni sette secondi. Non sappiamo come e a che tipo d’amore l’uomo pensi, e quanto questo sia vero o dimostrabile, ma l’amore è sicuramente causa di molti problemi, nonché soluzione e risposta agli stessi – dichiara il regista Vieri Franchini Stappo – un unico sentimento come perno di tutte le azioni e accadimenti umani, come possibilità di riscatto o di redenzione, forse anche di trascendenza e di salvezza. Questo concetto è alla base della scrittura di Sette Sigilli d’amore”.
In un panorama sociale come l’attuale, caratterizzato dall’ansia contemporanea, il film si propone – andando in qualche modo oltre all’omaggio ai maestri del passato – come lo scacco matto a quel gioco cinematografico che ormai lascia poco spazio alle mosse imprevedibili. “Sette Sigilli d’amore” utilizza il racconto metatestuale, per inventare più amore nell’amore e più cinema nel cinema. La sfida era quella di mettere in scena una contromossa sulla scacchiera del mercato cinematografico – un film che parla d’amore ma in cui non si vede mai un bacio – ed è stata accolta con passione da tutto il cast, composto da volti famosi dello spettacolo come Sebastiano Lo Monaco, Anita Zagaria, Gea Lionello, e da giovani attori esordienti come Andrea Volpetti, Carolina Gamini, Fulvio Accogli, Francesca Ritrovato.
Dopo gli studi con il regista Nikita Mikalcov, Vieri Franchini Stappo ha esordito come assistente alla regia per Alberto Negrin ne “Il sequestro dell’Achille Lauro”, a cui sono seguite esperienze con vari registi tra i quali Marcel Carné (preparazione del suo ultimo film “Mouche”, rimasto incompiuto) e Michael Newell (per un episodio della serie “Young Indy”, produzione Lucas Film). Nel 1991 ha diretto il cortometraggio “Uccidere con gli occhi”, a cui ha fatto seguito il lungometraggio “Il caso Gadamer” e altri lavori come sceneggiatore e regista. È del 2010 la sua prima esperienza alla regia teatrale con “Lap-Shame”, atto unico da lui scritto, interpretato da Anita Zagaria.