Livorno, 26 agosto 2013 – Chi ben comincia è a metà dell’opera. Di solito si dice così. Anche se quest’anno l’opera della Roma sembrerebbe ignota, vista la sua non completezza d’organico. Si vedrà. Intanto 3 punti sono stati conquistati. In un campo che, tra l’altro, non è che portasse molta gloria tra i colori giallorossi. In più, la Roma non faceva bottino pieno alla prima giornata da 6 anni (0-2 a Palermo, con Spalletti in panchina). Bene così. Poi quel ragazzo con il 16 sulla spalle. Quel tiro da fuori che non gli si vedeva fare da tempo. Quella vena sul collo che torna a gonfiarsi dopo 1 anno e 3 mesi. Un’eternità. Si spera che quest’opera per De Rossi ri-cominci da dove l’aveva lasciata. Il vero De Rossi però. Quello che faceva la differenza in campo e fuori. Quello che veniva cercato da mezzo mondo. Quello visto ieri in campo. Capitan Futuro. Nota di merito anche per Florenzi, duttile come la gomma, utile come l’aria. Un tutto fare che ieri ha trovato anche gloria con un gol da vero attaccante (ed attaccante non è). Una vittoria firmata Roma, sia come squadra che come marcatori. Mai inizio poteva essere migliore.
Esordio vincente anche per Rudi Garcia. L’allenatore amato ed odiato quest’estate, ha saputo conquistare il pubblico romanista con il famoso “trabajo y sudor” osannato dal suo predecessore asturiano 2 anni fa ma messo in pratica solo ora. Meglio tardi che mai. Aveva chiesto pazienza, lavoro e risultati. Credo che anche qui l’opera sia a buon punto.
La nuova Roma alla francese parte forte, schiacciando a lungo il Livorno nella propria metà campo. Subito pericoloso Florenzi, che impegna Bardi in due tempi. Al 17’ è Maicon (sugli scudi) a provarci con una botta dalla distanza, il portiere scuola Inter respinge con i pugni.Sei minuti dopo primo brivido giallorosso, punizione dai venticinque metri di Emerson: De Sanctis para a terra non senza patemi. Quindi si scatena Totti, al 24’ la sua conclusione si spegne a lato non di molto, al 28’ è solo la traversa a negare la gioia del goal al capitano della Lupa.Al 33’ primo cambio della gara, Nicola richiama in panchina Gemiti e lancia nella mischia Mbaye. La mossa sembra frenare gli ardori giallorossi, la gara diventa soporifera e le emozioni latitano. Il primo tempo si chiude così con un pari a reti bianche.
Nella ripresa i ritmi restano bassi, al 57’ è Florenzi a dare la scossa con un diagonale di controbalzo che impegna Bardi. Dopo un’ora di gioco Garcia decide di lanciare nella mischia Gervinho al posto di uno spento Borriello. Sarà un caso ma il match decolla. Al 64’ altro legno giallorosso, ancora con l’ottimo Florenzi, passa un minuto e la Roma sblocca finalmente il match grazie ad una staffilata dalla lunghissima distanza di De Rossi, che mette così fine a un lungo digiuno personale. La squadra giallorossa vola sulle ali dell’entusiasmo e trova il raddoppio, in goal con il moto perpetuo Florenzi (in foto). Stavolta il suo ennesimo diagonale non perdona e, nell’esultare, si infortuna anche ad una spalla. Inesauribile. All’80’ Maicon prova a servire il tris, Bardi però si esalta negando la gioia della rete al terzino brasiliano.La partita finisce praticamente qui, i giallorossi vincono e festeggiano. Labronici ancora troppo acerbi per certi palcoscenici. Urge crescere e anche in fretta, il massimo campionato non aspetta nessuno.
l’altr’anno, in campi come questo, si lasciavano punti preziosi a squadre che, da li a poco, non ne avrebbero nemmeno fatti il doppio. Si spera che il cambio di marcia ci sia stato anche da questo punto di vista. Vittoria nel segno della Roma e dei romanisti. In hoc signo vinces.