3-2 sul Genoa. Con questo risultato i bianconeri sembrano finalmente invertire il periodo negativo. Il neoallenatore dopo due pareggi raccoglie i primi tre punti, mentre la squadra mostra un minimo di personalità e di schemi, anche se c’è ancora poca lucidità
di Thomas L. Corona
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Roma, martedì 15 febbraio 2010 – Per il momento sembra funzionare la cura Zac. Dopo aver collezionato 3 sconfitte e due pareggi, la Juventus torna a vincere davanti al suo pubblico contro un Genoa volitivo, ma con tanti, troppi assenti. Sono tre punti pesanti che fanno morale e che permettono alla Vecchia Signora di avvicinare il Napoli, che pareggiando con l’Inter aggianta la Samp al quarto posto. La partita dei bianconeri è iniziata in salita con il vantaggio dei genoani al 15′ del primo tempo con un gol di Rossi, forse il migliore in campo. La Juventus sembrava aver ritrovato tutti i vecchi difetti di sempre. Centrocampo poco incline a coprire, attacco evanescente, difesa a tre (quindi ancora più esposta) in balia delle folate avversarie. Il gol sembrava quindi l’anticamera di un’altra prestazione grigia e incolore. Invece è stato solo un ceffone rigeneratore, al quale la squadra di Zaccheroni ha reagito con rabbia, ma con ordine. Senza gettarsi in avanti a testa bassa, cercando invece di mantenere gli schemi, di manovrare con lucidità e soprattutto di far lavorare le fasce con i due incursori Caceres e De Ceglie. Infatti, la Juve si è rimessa subito in moto con meno tensione e con meno paura di quanto aveva iniziato. Il risultato è stato quello di sciogliersi e di giocare meno peggio delle ultime 10-12 partite. Non a caso il gol del pareggio è arrivato al 38’ quando da una incursione di Caceres è arrivato un cross perfetto per la testa di Amauri, che si è arrampicato in cielo e ha superato Amelia.
Se nel primo tempo il Genoa, pur con sette assenti, aveva messo in apprensione la difesa avversaria con alcuni veloci contropiedi, da uno di questo era nato il gol, nel secondo tempo la squadra di Gasperini è stata schiacciata nella propria metà campo. Il predominio territoriale e il possesso palla da parte dei bianconeri è stato netto. Anche se a questa superiorità è mancato lucidità nell’ultima fase, dalla tre quarti in su. Ad ogni modo la Juventus ha cercato sempre il gol della vittoria, trovandolo alla fine con Del Piero, che, in un rapido fraseggio con Diego, segnava da campione la rete del 2-1. Palla al centro e gli sforzi fatti fino a quel momento dai bianconeri venivano vanificati da una papera di Buffon, che lasciava segnare ancora Rossi. Il destino sembrava abbattersi nuovamente sulla Vecchia Signora. Dieci minuti più tardi però, al 35’, per un contatto dubbio iniziato fuori area tra Del Piero e Papastathopulos, l’arbitro regalava il penalty che lo stesso Capitano realizzava, fissando sul 3-2 il risultato. Gli ultimi dieci minuti sono stati ordinari per i bianconeri, che non hanno corso grossi pericoli, anche perché il Genoa di Gasperini, a questo punto più in crisi degli juventini, tirava i remi in barca e lasciava che la fine arrivasse.
Nel complesso la Juventus di Zaccheroni, dopo quindici giorni di lavoro intenso, incomincia a mostrare una certa personalità. Le fasce lavorano molto, i cui rispettivi titolari cercano il fondo con caparbietà e crossano per la testa di Amauri, che così può smettere di fare quel lavoro incessante e faticoso di fare l’unico uomo che regge l’attacco. D’altro canto questo continuo insistere sulle fasce ha portato la difesa e il centrocampo avversario ad aprire spazi al centro per Diego e Del Piero, che in rapidità hanno infilato la difesa avversaria. I centrali schierati domenica, Sissoko e Candreva, non sono apparsi in grado di garantire la cerniera di centrocampo. Meglio quando è entrato Marchisio, un incontrista puro con visione di gioco e ottima tecnica. Candreva è bravo, ma non gli si può chiedere di sacrificarsi in copertura. Sissoko è sembrato spaesato, poco lucido e fuori condizione. Se si guarda al risultato la Juventus di Zaccheroni ottiene 5 punti in tre partite e risale la china della Champions League (è a un punto dai preliminari). Se si guarda al gioco siamo ancora lontani dalle potenzialità di questa squadra. Un minimo di miglioramento però c’è stato. Si tratta adesso di continuare su questa strada. La prossima infatti è fuori casa contro il Bologna.