Roma 7 ottobre 2013 – “Danzavano come quella coppia di generici che il regista mette nel fondo della sala, sotto un arco, per dare l’aria di una festa intima ma già preda della noia mondana, che si nutre di se stessa nelle immagini più comuni e imitate“.

Ennio Flaiano

Un’arte immortale che non smette mai di affascinare e coinvolgere. La danza da sempre rappresenta l’espressione armonica del movimento e dell’eleganza. Prendendo spunto dal pensiero e dal mondo che la coinvolge, il Museo MAXXI di Roma inaugura la stagione autunnale con un ciclo di incontri e dibattiti dedicati al mondo della danza contemporanea. Un calendario fitto di appuntamenti che vedrà coinvolta la moderna struttura capitolina dal mese di ottobre fino alla primavera del prossimo anno.
Molti gli interrogativi che ruotano intorno alle sue ultime evoluzioni. Quali sono le relazioni che la danza contemporanea internazionale ha instaurato negli ultimi 60 anni con l’arte, la musica, i nuovi media, la performance e il paesaggio? E come raccontare ad appassionati e curiosi che la danza contemporanea è un insieme di arte, musica, performance e new media?

Questa è la sfida che i protagonisti del mondo della danza cercheranno di spiegare tra le sale del Museo MAXXI di Roma. Appassionati e semplici curiosi che potranno interagire con una forma d’arte spiegata dalle icone e dai suoi protagonisti più importanti. Grazie a contributi video provenienti da Cro.me. (Cronaca e Memoria dello Spettacolo di Milano e dall’Archivio Storico della Fondazione Romaeuropa), gli incontri faranno rivivere al pubblico i momenti più memorabili del balletto contemporaneo.

Il primo appuntamento è per la mattina di sabato 12 ottobre all’Auditorium del Museo MAXXI, dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
Con Rossella Battisti si parlerà di “Danza, Arte contemporanea: le risorse elettive”. Definita una “danzologa”, attraverso una serie di esempi la Battisti darà una breve panoramica dagli anni Sessanta a oggi. Il punto è evidenziare alcune delle caratteristiche di questo doppio sguardo. Attraversando la scena emerge una grafia piena di echi, accostamenti, contrasti e interazioni. In questo modo si arriva al fondo della natura dell’una e dell’altra arte. Si modifica la genetica, le coreografie e le installazioni che diventano nell’insieme opere d’arte. Tutto evolve nel mondo del “performativo“.
Dalle collaborazioni anni Sessanta di Merce Cunningham e Robert Rauschenberg a quelle contemporanee di Akram Khan e Anish Kapoor, si vedrà come la danza venga accompagnata dalla risonanza elettiva fra artisti e coreografi.

Prossimi incontri:

9 novembre, “Contro il gelo“, musica e coreografia dagli anni sessanta a oggi, con Stefano Tomassini;

11 gennaio, “Pensare la danza attraverso la performance“, con Annalisa Sacchi;

8 febbraio, “Forme del contemporaneo: coreografia e dispositivi tecnologici“, con Enrico Pitozzi

8 marzo, “Danza, paesaggi, ecosistemi (1990-2013)“, con Fabio Acca;

12 aprile, “La danza tra memoria, documentazione e video danza“, con Enrico Coffetti e Francesca Pedroni.

Ingresso gratuito.

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