Roma, lunedì 16 novembre 2013 – La periferia di Roma non dorme. Non è esiliata e non si lascia spegnere da una politica comunale che, per quanto ne dica, continua a pensare e ad agire come se la capitale da conservare e tutelare fosse solo la “bomboniera” del centro storico. Attenzione per altro molto discutibile nella sua realizzazione.
Sulle ceneri dei tanti spazi dimenticati tra le strade delle periferie romane, prende voce il quartiere di Rebibbia con il Teatro Gerini, 1500 posti, e la voglia di ridare al quartiere lo spazio culturale che si merita.
“Preso atto che le precedenti istituzioni non hanno considerato le esigenze socio-culturali delle periferie di Roma (lasciate nel degrado), e che la crisi economica oggi investe tutti i settori del nostro paese, i cittadini hanno deciso di farsi carico del recupero della struttura teatrale T. Gerini.”- dichiarano i Cittadini di Roma sul sito web del Teatro – “E’ nostra intenzione rendere il Teatro nuovamente funzionale e creare professionalità nei vari settori che lo spazio offre e far sì che diventi un luogo di laboratori creativi per le varie realtà esistenti nel territorio”.
E di volontà, dedizione e voglia di condividere uno spazio culturale diversamente da com’è andata per il Teatro Valle, se ne respira tanta. A cominciare da tutti gli artisti che giorno e notte si dedicano “Ispirati dall’idea del BENE COMUNE”, a riconsegnare ad un quartiere dimenticato il suo valore storico e sociale.
L’occasione per conoscere e partecipare allo spazio fondato nel 1952 dalla famiglia Gerini, si presenta tra pochi giorni con l’evento “Concerto di Natale per Nelson Mandela”. La World Spirit Orchestra Coro della Casa del Jazz insieme al pianista Mario Donatone si esibiranno domenica 22 dicembre nel Gospel dedicato al leader da poco scomparso Nelson Mandela. Letture di poesie di pace e rivolta con l’attrice Pilar Castel, seguito da microfono aperto a tutti coloro che vorranno intervenire e/o partecipare. L’ingresso è libero dalle ore 17.30.
Un modo per iniziare a (ri)conoscere il coraggio di una città e di una realtà artistica che, nonostante “tutto”, continua ancora a sperare di rivoluzionare e riossigenare l’aria grigia che ha paralizzato la cultura e le iniziative di questo paese.