di Massimo Marciano
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Attraverso questo software, installato in appositi "totem" ubicati all’interno di esercizi pubblici, collegati a siti on-line illegali, non monitorati informaticamente dai Monopoli, i giocatori potevano partecipare a tornei di poker, tipo Texas Hold’em, non autorizzati. Per sviare i controlli, nella piattaforma di gioco si indicavano improbabili gadget, come ricariche telefoniche e prodotti di abbigliamento, che sarebbero stati consegnati ai giocatori come contropartita della vincita.
Le forze dell’ordine, coordinate dal maggiore della Finanza Antonio Cannavacciuolo e dal dirigente del commissariato di polizia Massimo Fiore, hanno invece colto in flagranza un giocatore mentre monetizzava direttamente dal gestore del bar i crediti che aveva maturato nel corso del torneo. Le operazioni investigative, condotte dai finanzieri e dai poliziotti di Frascati in perfetta sinergia con personale dell’Ufficio regionale dei Monopoli di Stato di Roma, diretto dal dottor Ferrara, sono partite da alcuni sequestri effettuati in locali ubicati nell’area dei Castelli Romani. L’attività investigativa ha permesso di individuare, nella zona Portuense a Roma, un deposito con annesso laboratorio per l’adattamento delle macchinette, nel quale sono stati rinvenuti altri 46 apparecchi.