Roma, lunedì 12 maggio 2014 – Una mostra organizzata cronologicamente in sei sezioni, dall’arrivo dello scrittore a Roma, fino alla morte avvenuta nel novembre 1975. Sto parlando della mostra di Pasolini che dal 15 aprile al 20 luglio ha luogo al Palazzo delle Esposizioni, in via Nazionale 194. Un bellissimo progetto che vede coinvolte tre città europee: Barcellona, Parigi e Berlino insieme per celebrare la figura dell’intellettuale. La mostra e’ come un romanzo, attraverso i numerosi dipinti, disegni, appunti di viaggio, autoritratti e pagine, l’impressione che si ha e’ quella che sia lo stesso Pasolini a parlare, narrandoci gli episodi più eclatanti e importanti della sua vita. In questo vortice cronologico di vita vissuta sono coinvolti anche le sue poesie, il cinema, gli amici, gli amori. Questo viaggio nei venticinque anni di vita Romana iniziano in un clima molto difficile per l’intellettuale, la precarietà della sua situazione economica lo costringeva a vivere in condizioni pessime ma è proprio quì che troverà i soggetti dei suoi primi romanzi e film.

Attraverso la mostra si rivivono gli avvenimenti politici, come gli scontri di valle Giulia, la morte del fratello (il partigiano Guido Pasolini), la militanza e l’espulsione dal partito comunista italiano che insieme ai continui processi e accanimenti mediatici lo vedono coinvolto. Gianni Borgna, Jordi Balló e Alain Bergala sono i curatori della mostra ed hanno voluto inserire alcune dipinti di pittori contemporanei che Pasolini aveva descritto in una poesia, insieme al materiale inedito dei suoi scritti e appunti possiamo, quindi, ammirare i quadri di Morandi, De Pisis, Rosai, Mafai e Guttuso. Sotto la lente della sua cinematografia e della sua letteratura si ripercorrono le tappe biografiche, politiche e ideologiche di un Pasolini che a più di trent’anni dalla sua morte non smette di essere attuale.

Francesca Giuliani

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