“More with less”. Un progetto che consente di costruire la prima casa ecosostenibile. Mario Cucinella provoca l’opinione pubblica proponendo un’abitazione monofamiliare a zero emissioni di CO2. Rispetto per l’ambiente, nuove tecnologie per contenere i costi e libertà di creare stili abitativi diversi
di Anna Schiano
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Roma, lunedì 31 maggio 2010 – Da qualche anno il mondo è diventato bio. Cibo. Moda. Cosmesi. Salute. Il rispetto dell’ambiente fa parte del nostro modo di vivere. Non più la preoccupazione di pochi, ma la priorità di molti. Anche l’architettura è diventata bio. L’eco sostenibilità è la fede di Mario Cucinella. L’architetto di origini siciliane, discepolo di Renzo Piano, ha realizzato il progetto di una casa a 100.000 euro. A basso costo. A misura di desiderio. A basso impatto ambientale. Si tratta di un modello abitativo condominiale, che risponde a tre bisogni fondamentali. Economicità, riduzione di emissioni inquinanti e senso di piacere dell’abitazione. Un edificio, che oltre a essere una casa colorata e adattabile al gusto di chi la abita, è anche una macchina bioclimatica, in grado di produrre energia sfruttando ogni strategia attiva e passiva. Utilizza tutte le tecnologie dei nostri tempi per contenere i costi di costruzione e assicurarne la qualità. Insomma una casa low cost, che si può acquistare mediante un mutuo e le cui spese si possono recuperare grazie all’energia che produce. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio di 100 mq a zero emissioni di CO₂ attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico, di pannelli che captano l’energia solare nei mesi invernali e di un sistema di circolazione interna dell’aria per i mesi estivi. Per contenere i costi si punta su prefabbricati leggeri e flessibili. Attrezzature mobili scorrevoli, smontabili, che si curvano per la divisione interna dell’alloggio, composto da loft. Sistemi di chiusura, tamponamenti monoblocco e componenti sostituibili che consentono di personalizzare l’aspetto esterno o di estendere quello interno con balconi, terrazzini, logge. Nell’idea del suo progettista, si viene a creare l’ossatura non invasiva di uno schema aggregativo di abitazioni monofamiliari. Una casa componibile da cui si possono liberare stili abitativi diversi nel rispetto totale dell’ambiente che ci circonda.
La Camera di Commercio Italiana ha invitato l’MCA (Mario Cucinella Architects) a esporre il progetto di ricerca “La Casa 100K” all’Ecobuild, dal 2005 l’evento mondiale più importante per la progettazione sostenibile, che si è tenuto dal 2 al 4 marzo a Londra. Lo scorso anno, il progetto ha vinto il premio “Architectural Review MIPIM FUTURE PROJECTS nella categoria SUSTAINABILITY e ha ricevuto un encomio nella categoria RESIDENTIAL. “Le fonti rinnovabili sono un’opportunità per generare microcredito: la casa produce energia e vende quella in eccesso alla rete elettrica. Questo progetto interpreta il desiderio sociale: il mondo in cui viviamo è complesso e l’architettura dovrebbe rispondere ai desideri delle persone più che al mercato immobiliare. – spiega Mario Cucinella – La mia proposta era una provocazione rivolta al mercato pubblico, c’è troppa speculazione”. Di fatto, la casa 100k non è sul mercato. “Oggi chi vuole fare un edificio sperimentale, non ne ha le possibilità e Settimo Torinese ne è un esempio: stiamo ancora aspettando che la burocrazia si metta in moto per poter costruire. – continua l’architetto – Il problema della casa esiste: forse sarebbe il caso che la macchina pubblica si muovesse per trovare le giuste soluzioni. Noi con quest’idea abbiamo lanciato un sasso nello stagno. Adesso stiamo trattando con una cooperativa di Imola per progettare un edificio competitivo di fascia medio bassa per permettere alle persone di comprare casa a un prezzo più accessibile. Questo è lo scopo del nostro lavoro”. “More with less”. È il motto del professionista, che non ama definirsi un’archistar. “Andiamo avanti, ma miglioriamo il nostro rapporto con l’ambiente”.