Parigi, 24 agosto 2014 «I colori puri divengono dei piani e, opposti in contrasti simultanei, generano per la prima volta la nuova forma costruita non dal chiaroscuro ma dalla profondità dei rapporti dei colori stessi”
Sonia Delaunay, 1929
Il Museo d’Arte Moderna della Città di Parigi dedica dal prossimo 17 ottobre 2014 al 22 febbraio 2015 un’intera retrospettiva alla pittrice ucraina considerata tra le prime artiste femminili ad usare la grafica, l’arredamento, la pubblicità, l’illustrazione e la moda come unica forma d’arte. Dopo quarant’anni dall’ultima esposizione (era il 1967), la capitale francese le dedica una rassegna che raccoglie in tre ambienti del museo i dipinti, le decorazioni murali, le gouaches, le stampe, i tessili e i suoi articoli di moda.
Curata da Anne Montfort e Cécile Godefroy, la mostra é un escursus temporale dell’artista dall’inizio del XX ° secolo fino alla fine degli anni settanta. Un viaggio monografico che mette in evidenza il suo punto distintivo tra le avanguardie europee e l’importante ruolo come astrattista pionieristica.
Nata nel 1885 in un piccolo paese dell’Ucraina, Sonia Terk Delaunay viene adottata da un ricco zio all’età di cinque anni che la porta a San Pietroburgo. Città in cui frequenta l’Accademia delle Belle Arti e da cui si sposta alla volta di Parigi. Un luogo importante che le fa conoscere il futuro marito e pittore cubista francese Robert Delaunay. Grazie a lui entra in contatto con artisti del calibro di Picasso, Braque, Vlaminck. Parigi sarà un’ispirazione costante per Sonia grazie anche alla conoscenza delle opere di Gauguin, Van Gogh e al movimento dei Fauves. Dopo aver elaborato una pittura orientata verso l’uso del colore puro, la Terk Delaunay affianca il marito nelle ricerche sul colore e sulla rifrazione della luce. L’effetto dinamico si nota dalle sole modulazioni del colore e della luce che conferiscono alle opere un tono lirico simile all’Orfismo. (Termine usato per la prima volta da Guillaume Apollinaire in occasione di una mostra di Robert Delaunay per evidenziare e distinguere il nascente movimento della pittura contemporanea). Il primo decennio del Novecento vuole il colore soggetto della composizione pittorica.
Espande ben presto la propria creatività a tutti i campi della vita quotidiana, facendo proprio il concetto di “Totalità dell’arte». Tessuti di arredamento, manifesti, abiti, mobili, oggetti per la casa copertine e illustrazioni di libri. Negli anni a seguire le sue opere diventano un tutt’uno con la pittura e la creazione artistica. E’ tra le due guerre che la Delaunay realizza i primi vestiti astratti. Sempre durante il periodo a cavallo tra le due guerre realizza con il poeta Blaise Cendrars il primo libro “simultaneo”. Esperimento dove il testo e l’immagine grafica si fondono in un unico disegno. Nonostante la collaborazione nel 1925 con il marito Robert Delaunay in alcune grandi decorazioni per l’Esposizione universale di Parigi, il dominio incontrastato di Sonia rimane l’arte dell’arazzo e del tessuto. Arriva a sostituire le decorazioni tradizionali dei motivi geometrici con una forte intensità cromatica. « Che una tinta che sembra uniforme è formata dall’insieme di una miriade di tinte diverse » é il senso della propria opera che spiega nell’opera “L’Influences de la peinture sur le mode” pubblicata nel 1927. Abiti fatti di colori, dal taglio semplice e le cui fogge diritte offrono campi piani per esprimere al meglio le loro potenzialità di rapporto e interferenza. Dopo la Seconda guerra mondiale continua ad esporre nelle principali mostre le sue opere di arte astratta. La sua prima opera in questo senso è un copriletto patchwork realizzato per il figlio Charles che si ispira ai manufatti delle contadine del villaggio in cui era nata. Figure geometriche, rettangoli, rombi e cerchi insieme ad una tavolozza di colori puri e in contrasto fra loro.
Ma la vera consacrazione come artista avviene nel 1925 quando le sue opere ricevono un grande successo all’Esposizione internazionale delle arti decorative a Parigi. Un riconoscimento che prima di lei era andato donne del calibro di Gloria Swanson e Nancy Cunard. Sempre nello stesso anno un suo completo è sulla copertina di Vogue con un illustrazione di George Lepape.
La mostra che le dedica quest’anno la città di Parigi è una generosa cronologia documentata che illustra la ricchezza e la singolarità di un dialogo tra le arti. Dopo la guerra la sua pittura subisce un profondo rinnovamento che si conclude alla fine del 1960 in forma poetica e astratta. Insieme a foto e filmati dell’epoca, la rassegna sottolinea il rinnovamento che subisce la sua pittura. Dalla Belle Epoque agli anni 1970. Sonia Terk Delaunay muore a Parigi il 5 dicembre 1979. Un’importante evento per rivedere o conoscere il lavoro incessante di un’artista senza età e alla perenne ricerca di una connubio armonico tra le arti.