“Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo… Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni”. Tina Modotti, 1925
Torino, 31 agosto 2014 – La città di Torino omaggia Tina Madotti a Palazzo Madama con una retrospettiva aperta al pubblico dal 1 maggio al 5 ottobre 2014. Una donna eccezionale, una delle fotografe più celebri del mondo, una personalità politica unica nel suo genere. Tina Modotti (Udine 1896 – Città del Messico 1942), é stata una delle figure più eclettiche del secolo scorso. Amante e poi compagna del celebre fotografo Edward Weston, il 1923 segnerà per entrambi un importante anno di svolta. Si trasferiscono a Città del Messico e qui entrano in contatto con i circoli bohèmien della capitale. Nuovi legami che li aiutano a creare ed espandere il loro mercato dei ritratti e ad intessere, soprattutto la Modotti, rapporti con Xavier Guerrero, Julio Antonio Mella e Vittorio Vidali, tre importanti funzionari del Partito Comunista Messicano dell’epoca. Quattro anni dopo si sarebbe iscritta al PCM e da questo momento in poi inizia la sua intensa attività politica, con importanti pubblicazioni tra le diverse riviste politiche del tempo tra cui El Machete. Espulsa dal Messico lascia purtroppo la macchina fotografica ma non la sua adesione alla causa politica. Si unisce alla polizia segreta sovietica, alle Brigate Internazionali e insieme a Vidali prende parte alla Guerra Civile spagnola del ’36. Pochi anni dopo (1942), muore in condizioni misteriose. Un’accusa mossa dal pittore Diego Rivera contro Vidali che lo ha sempre ritenuto il probabile e unico autore dell’assassinio.
La mostra è strutturata come un viaggio alla scoperta dell’incredibile vita della fotografa. Dalle vicende artistiche, che la vide prima attrice di teatro e di cinema in California e poi fotografa nel Messico post-rivoluzionario degli anni venti, alla sua non comune vicenda umana. Ritratti e foto “pubblicitarie” eseguite da amici e fotografi che ne raccontano la femminilità. Scatti di Tina, dai “still life” dei primi anni fino alle foto dell’ impegno politico. Con le foto realizzate in Germania e alcune copertine di riviste pubblicate fra il 1930 e il 1933, si entra nel ritorno in Europa della Modotti. Evento che lascia tracce indimenticabili del suo passaggio in Spagna e Russia. Luogo dove era impegnata con il movimento comunista di quegli anni e che chiude il percorso espositivo. La mostra che gode del patrocinio del Comune di Torino, è ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Torino Musei, l’associazione culturale Cinema Zero e la casa editrice Silvana Editoriale. Pablo Neruda scrisse il meraviglioso epitaffio che oggi decora la sua lapide.