Roma, domenica 22 febbraio 2015 – Mai dire mai, per la Lazio che con un secondo tempo “da Lazio” è riuscita a prendere in mano le redini dell’incontro e a conquistare l’intero bottino in palio contro il Palermo (2-1), che ha disputato una gara con il piglio della grande squadra. La svolta della stagione è stata la gara della scorsa domenica contro l’Udinese, che ha consentito alla Lazio di mettere nel dimenticatoio un inizio di anno disastroso e di ripartire per la corsa europea. I tre punti con il Palermo consentono alla Lazio di dare finalmente continuità ai risultati e di avvicinarsi prepotentemente in zona Champions League, a 2 punti dal Napoli, atteso dal posticipo di lunedì con il Sassuolo.

È stata una Lazio dai due volti. Dopo un primo tempo in cui ha sofferto la spinta offensiva dei siciliani, ispirati da un ottimo Dybala e da Lazaar, un pericolo costante per Radu e compagni, nella ripresa i laziali, spinti da un efficace Candreva, da Klose e Mauri, hanno macinato gioco e avversari. La Lazio è apparsa in gran vena dalla cintola in su. In difesa ha sofferto oltre il consentito con Radu, la pessima copia del giocatore ammirato negli anni scorsi, e Mauricio, che ha regalato il vantaggio agli ospiti. In attesa del rientro, tra circa un mese, di Gentiletti, mister Pioli già dalla prossima gara potrà recuperare a pieno Braafheid e Basta.

Ottima la prestazione del Palermo, in cui mister Iachini ha dato un’identità e spessore tecnico di rilievo, i rosanero hanno dimostrato di stare in campo ordinati e con un’idea tattica delineata. Solito 4-3-3 per la Lazio, che si schiera con Marchetti tra i pali e la linea difensiva composta dal rientrante Cavanda, De Vrij, Mauricio e Radu. Centrocampo affidato a Parolo, Biglia e Cataldi con il trio d’attacco composto da Candreva, Klose e Mauri.

La gara

L’equilibrio iniziale della gara è interrotto da un’iniziativa di Dybala che conclude a rete, ma Marchetti si disimpegna senza particolari problemi. La Lazio reagisce e si presenta alla battuta a rete in due occasioni con Candreva e Mauri, ma la mira e Sorrentino negano il vantaggio ai laziali.

Al 25′ Mauricio commette un errore grossolano e in disimpegno serve Quaison, lesto a pescare in area di rigore Dybala che con un preciso tocco batte Marchetti. La Lazio è in affanno e dopo una manciata di secondi rischia il doppio ko con Dybala, che sfiora la traversa. Dopo la buriana, la Lazio reagisce e al 32′ ci pensa Mauri, in mischia, a raggiungere il Palermo.

Allo scadere della prima frazione di gioco, Candreva sfiora la traversa con una potente conclusione, ma è sempre Dybala a presentarsi alla battuta a rete: De Vrij spazza la palla sulla riga di porta. L’argentino, 12 reti in campionato, si conferma il miglior giovane della seria A: un predestinato.

Nella ripresa la Lazio scende in campo con maggiore concentrazione e determinazione e nella prima mezz’ora colleziona diverse occasioni da rete con Klose, Mauri e Candreva, ma la dea bendata volta le spalle ai biancocelesti. Al 33′ percussione sull’out sinistro di Candreva che salta due avversari e con un potente tiro batte Sorrentino. È sempre Antonio Candreva, l’anima della Lazio, a regalare i tre punti alla Lazio, dopo il cucchiaio di Udine. Dopo sei minuti interminabili di recupero la Lazio, dopo il triplice fischio finale del direttore di gara, si concede al suo pubblico per la meritata ovazione.

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