Roma, 17 ottobre 2015 – Un fine settimana all’insegna della danza quello proposto dal Teatro Vascello di Monteverde a Roma che da venerdì 16 ottobre a domenica 18 ottobre 2015 (pomeridiana delle h. 18), presenta al pubblico romano In girum imus nocte (et consumimur igni), (Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco), per la coreografia di Roberto Castello. Sei personaggi, bravissimi ballerini che scandiscono la scena al ritmo di una musica martellante, sempre uguale, intervallata da una voce fuori scena che gestisce scene e sequenze sulle parole di “Dark… Light”. Buio e cambiamento. Dalla metafora dell’alienazione, del delirio, sei corpi in perenne movimento che interpretano silenti nell’ombra la visione di un’umanità orwelliana e sempre più lontana dal senso di solidarietà. Così come rivela la scena della lotte comune e dell’improvvisa solitudine in cui viene lasciata la loro compagna nel grido del… cambiamento. L’arrivismo, la corsa verso la competizione, affannata e meravigliosamente interpretata. Ottima la scelta di una luce cinematografica per creare quella prospettiva scenica, fondamentale nel comprendere cosa succede tra un istante e l’altro.
Nel “Dark … Light”, il buio di sei figure nere che si divertono forzate e, allo stesso tempo, spontaneamente si annullano. Gli amanti del cinema d’autore avranno riconosciuto nel titolo In girum imus nocte (et consumimur igni) il richiamo al palindromo enigmatico, capolavoro del 1978 del regista francese Guy Debord, che definiva “lo spettacolo non come un insieme di immagini, ma come un rapporto sociale tra le persone, mediato dalle immagini”. Nella sua difficoltà, lo spettacolo è anche comico e ben congegnato per un’ora di rappresentazione. “Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco“, la messa in scena va così oltre la sua possibile interpretazione di metafora del vivere. Con il sostegno di MIBACT/Direzione Generale Spettacolo dal vivo, Regione Toscana/Sistema Regionale del lo Spettacolo, In girum imus nocte (et consumimur igni) è uno spettacolo da vedere, moderno in cui grazie alla bravura di Elisa Capecchi, Alice Giuliani, Mariano Nieddu, Giselda Ranieri, Ilenia Romano ed Irene Russolillo, per qualche istante si ha come l’illusione di non trovarsi seduti in Italia, ma tra gli spalti di un qualche teatro sperimentale new yorkese.