Al Tumas’book bar un reading dedicato al grande scrittore svizzero. Si apre con un appuntamento prestigioso la stagione di eventi di uno dei locali più "in" della Capitale
di Emiliano Sinopoli
redazione@lacittametropolitana.it
Roma, venerdì 9 gennaio 2009 – Nell’accogliente atmosfera del “Tumas’book bar” spazio polifunzionale nel cuore del quartiere San Lorenzo, in via dei sabelli 17, la stagione 2009 di eventi letterari si è aperta con un autore speciale: Robert Walser. Per l’occasione sono stati letti alcuni brani da uno dei suoi testi più celebri: La passeggiata. Sono intervenuti Riccardo De Gennaro, scrittore e giornalista, Mauro Ponzi, germanista dell’Università “La Sapienza”, che hanno ricreato le atmosfere viennesi attraverso un acuto e puntuale commento.
Svizzero di lingua tedesca, attualmente è considerato uno dei massimi scrittori di lingua tedesca del Novecento. Acutissimo osservatore dei particolari, apparentemente inerti, di ambienti e rapporti umani, che egli ricompone in un enigmatico tutto dove gli aspetti piu’banali dell’esistenza quotidiana vengono portati ad essere i fondamenti della vita stessa. I protagonisti dei suoi romanzi sono personaggi che conducono un’esistenza insignificante attraverso i quali Walser descrive il vuoto e il non senso della realtà.
La passeggiata (edito nel 1919) ha un significato peculiare in rapporto a tutta l’opera di Walser: è in certo modo la metafora della sua scrittura nomade, perpetuamente dissociata e abbandonata agli incontri più incongrui, casuali e sorprendenti, come lo è appunto ogni accanito passeggiatore – e tale Walser era – che abbraccia amorosamente ogni particolare del circostante e insieme lo osserva da un’invalicabile distanza, quella del solitario, estraneo ad ogni rapporto funzionale col mondo.
In un décor di piccola città svizzera, e della campagna che la circonda, il passeggiatore Walser, ci guida, con la sua disperata ironia, in un labirinto della mente, abitato da figure disparate, dalle più amabili alle più inquietanti. Da Eichendorff a Mahler, il vagabondaggio è stato un archetipo ricchissimo della più radicale letteratura Il libro è una sorta di “diario” dove Walser appunta le vicende di un’intera giornata di cammino tra le strade della sua Svizzera.