I bianconeri, subito in vantaggio con Iaquinta, sono raggiunti a 7’ dalla fine del primo tempo da Johnson. Nel finale su punizione la traversa nega a Del Piero la gioia del gol. Nel complesso buona la gara della formazione di Delneri, che ribatte colpo su colpo al City di Mancini e chiude il match in attacco. Continua a crescere in autostima, concentrazione e qualità di gioco la Vecchia Signora
di Massimiliano Bianconcini
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Roma, Venerdì 1 ottobre 2010 – La Juventus esce a testa alta dal Manchester of City Stadium. Si porta via un pareggio importante, che non aggiusta la classifica del girone A ma rinforza la consapevolezza dei propri mezzi e il morale. Chi si aspettava una Juve fragile e remissiva è rimasto deluso. Così come chi aveva previsto una goleada degli uomini di Mancini. Il City da parte sua ha fatto la partita. È andato in svantaggio quasi subito e ha saputo reagire. Ma alla lunga la squadra di Delneri è riuscita a non cadere nei soliti errori di distrazione, ha interpretato tatticamente la partita come non faceva da tempo e soprattutto ha creato molto, rischiando il giusto. Di fronte aveva pur sempre la squadra che domenica scorsa ha fermato il Chelsea capolista, costringendolo alla prima sconfitta stagionale. «Sono molto soddisfatto della prova dei miei ragazzi. Prima di questa partita molti ci davano sconfitti e con tanti gol subiti, invece la squadra ha retto bene e ha anche sfiorato la vittoria. Siamo stati bravi a non far giocare il Manchester City a cui abbiamo concesso poco». Le parole pronunciate dal tecnico juventino fotografano lo stato emotivo di tutta la squadra al termine del match. Ha aggiunto poi il mister: «Ci prenderemo delle belle soddisfazioni, in campionato e in Europa League». Una frase che tutti i tifosi bianconeri, a partire dalla dirigenza, non vedevano l’ora di sentirsi dire, specie dopo una gara che ha ribaltato il pronostico iniziale. La Vecchia Signora è apparsa tonica e concentrata, nonostante quattro giorni prima avesse giocato e vinto contro il Cagliari. In passato si sarebbe rilassata, ieri non è successo. Segno che la competizione, anche se minore, è tenuta in considerazione dai bianconeri. Gli inglesi non sono sembrati irresistibili, anche se a tratti sono stati temibili, e avrebbero potuto anche subire il gol della sconfitta. Nei minuti finali Del Piero su punizione ha centrato la traversa, mentre un gran tiro di Sissoko un minuto dopo è andato fuori per un niente. I bianconeri hanno finito la gara in attacco, dimostrando quale sia la filosofia di gioco del suo allenatore e dando ulteriore prova delle capacità atletiche della squadra. Il City da parte sua ha saputo impensierire la seconda e la terza linea juventina, ma non ha saputo scardinarla. Il gol del pareggio nasce, come spesso avviene, da una dormita generale, con il mancato pressing al portatore di palla (Yaya Tourè), che indisturbato ha servito un assist invitante a Johnson, perso di vista da De Ceglie, al rientro dopo l’infortunio. È l’unica sbavatura collettiva dei bianconeri. Per il resto la difesa ha retto bene contro i tentativi di sfondamento dei fuori classe del Manchester City, Tevez, Johnson, Adebayor e Barry. Meno bene stavolta Krasic, evidentemente stanco per il super lavoro di queste settimane. Superlativo Del Piero che a trentasei anni è riuscito a dare il massimo per 90 minuti di fila contro una formazione tutta muscoli e fisicità come il City. Terzi a 2 punti dal Lech Poznan e Manchester City, la Vecchia Signora non può fallire il prossimo incontro contro il Salisburgo, la cenerentola del Girone A, ancora a 0 punti. Ma non c’è tempo di pensare a questo: domenica già incombe l’Inter.