Roma, giovedì 23 febbraio 2017 – La Juventus gioca una grande partita a Oporto. La temuta trasferta di Champions League, gara di andata degli Ottavi di finale del Torneo, viene presa con serietà dai Campioni d’Italia, che presentano una squadra al top della condizione fisica. Priva di Bonucci, relegato in tribuna per scontare l’ammutinamento di Palermo, la squadra di Allegri, merito del suo tecnico, non lascia scampo ai rivali portoghesi, che iniziano volenterosi, ma si ritrovano in affanno dopo i primi dieci minuti. La Juventus ieri sera è entrata in campo senza ansie, ha preso le distanze al Porto e ha cominciato a macinare gioco su gioco, facendo scorrere veloce il pallone sull’erba. Pjanic e Khedira sono stati i registi e i metronomi della squadra, dettando tempi e giocate, mentre tra le linee, sia Dybala che Higuain non davano punti di riferimento. Lodevole inoltre il lavoro di sacrificio di Mandzukic e di Cuadrado in fase di ripiegamento. Entrambi però non hanno perso lucidità in fase di attacco, con il colombiano per caratteristiche e gamba più pericoloso e imprevedibile del croato. Perfetta la difesa a quattro schierata da Allegri, che ha preferito optare sull’esperienza con Chiellini e Barzagli al centro e sulle fasce Alex Sandro e Lichtsteiner. Lo svizzero è stato un motorino inesauribile. Ha sempre affondato in avanti, ha preso calci e botte e ha difeso con attenzione, anche se la squadra corta e aggressiva messa in campo da Allegri gli ha permesso di risparmiarsi in fase difensiva. Il tecnico livornese, omai è chiaro uno dei migliori al mondo per preparazione, visione tattica e gestione della gara, aveva sempre detto che l’importante sarebbe stato arrivare in forma a marzo, per giocarsela su tutti i fronti. La Juventus di ieri è sembrata perfetta, sia sotto il profilo atletico, che sotto quello tattico, avendo ormai assimilato bene il nuovo modulo: il 4-2-3-1.
C’è da dire che la gara si è messa subito in discesa per la Signora, che al 24’ ha ringraziato Telles (ex Inter) per aver rimediato un’espulsione per doppia ammonizione. Ineccepibile il tedesco Brick, l’arbitro della serata, per aver estratto i due cartellini gialli, sulle entratacce di Telles. Prima su Cuadrado e poi su Lichtsteiner in meno di un minuto. La gara però si era già messa bene per i bianconeri, che facevano girare palla velocemente e in maniera imprevedibile provavano ad attaccare sia dalle fasce che dalle vie centrali. Il Porto in casa era già da 15 minuti che subiva la supremazia territoriale degli ospiti. Con un uomo in meno, Espirito Santo, il tecnico portoghese, ha cercato di salvare il salvabile, togliendo una punta e mettendo un centrocampista, per cercare di arginare il domino della Signora. A poco è valso e nel primo tempo, sia Higuain, sia Khedira hanno sprecato molto. Inoltre al 44’ un gran palo di Dybala, con Casillas battuto, ha solo allungato l’agonia dei padroni di casa e del pubblico meraviglioso arrivato a sostenerli. La Juventus però ha giocato uno strepitoso primo tempo, senza emozioni, senza ansie, senza paure, con autorevolezze e alle volte anche con spavalderia. Alcune giocate e triangoli di prima, tra Dybala, Higuain e Mandzukic, o tra Dybala, Cuadrado e Pjanic e Khedira, hanno deliziato tutti gli amanti del calcio. I gol sono arrivati tutti nella ripresa, dopo che Higuain ha provato a beffare con un tiro a giro di rara bellezza Casillas, e dopo che Khedira più volte ha provato a scardinare la difesa del Porto. La squadra di casa infatti, viste le brutte, con un uomo in meno, ha provato a fare catenaccio con tutti e otto gli uomini di difesa e centrocampo, lasciando solo in avanti la punta. Di tanto in tanto ha provato anche a offendere, ma Buffon praticamente non è mai stato seriamente impensierito.
La svolta si è avuta con l’ingresso di Pjaca, che bene aveva fatto contro il Palermo, al posto di un stanco Cuadrado. Il giovane attaccante, che ha preso la stessa posizione del colombiano, si è dato subito da fare, dribblando, difendendo, ma soprattutto portando scompiglio nella difesa dei biancocelesti. Da uno scambio rapido con Dybala, che stava peraltro servendo Lichtstainer gli è arrivata la palla propizia sul sinistro in area. il tiro forte, teso, angolato e basso di Pjaca non ha lasciato scampo a Casillas. Gol meritato e bello, che ha rinfrancato la Juventus e tramortito il Porto. Due minuti dopo, da un bel cross di Alex Sandro, è arrivato il raddoppio di Dani Alves, appena entrato al posto di Lichtsteiner. Stop di petto in piena area e colpo sotto di sinistro con il pallone che è rotolato alle spalle del portiere ex Real Madrid quasi beffardo. Nel finale Khedira ha sfiorato anche il terzo gol, servito al bacio da Pjaca in area. Il croato ha dimostrato così di essere da Juve e di poter dare un contributo importante alla squadra. C’è da dire che una Signora così sontuosa come ieri, in Italia non avrà problemi, se giocherà sempre con questa determinazione. Ieri tutto ha girato a meraviglia e Allegri si può godere i meriti abbondanti che si merita.