Roma, domenica 30 aprile 2017 – Finisce in pareggio la sfida con l’Atalanta di Gasperini, forse la squadra migliore, dopo il Napoli, per gioco e contenuti proposti sul campo. Juventus a parte naturalmente. Perché la prima del Campionato rimane in vetta con +9 sulla seconda, grazie alla sonora sconfitta rimediata dalla Roma contro la Lazio di Inzaghi. Poteva essere la giornata che sanciva la riapertura del Torneo, se il risultato del derby capitolino fosse stato a parti invertite. Invece per la Juve, che ha disputato una buona gara nella ripresa, dopo aver fatto smaltire la voglia di aggredire e di pressare e ripartire dei bergamaschi, si avvicina di fatto il momento di festeggiare il titolo. La Roma adesso non può che arrivare a 87 punti. La Juventus di Allegri è a 84. Dunque con la vittoria nel derby di Torino (Roma se la vedrà con il Milan), potrebbe arrivare il sesto scudetto consecutivo. Di mezzo però ci sarà la gara contro il temibile Monaco, prima sfida della semifinale di Champions League. A Bergamo Allegri ha dimostrato ancora una volta di essere un tattico spietato e di avere in mano una formazione temibile, la migliore in Italia, e forse in Europa, con grandi campioni votati anche al sacrificio. Come quello di Sarri il gioco di Allegri non prevede sbavature. Tutto è oliato alla perfezione. Solo che la qualità dei singoli e molto più alta di quella dei partenopei. Davanti a Buffon, il tecnico venerdì sera ha schierato Dani Alves, Bonucci, Chiellini, Alex Sandro. Khedira, Pjanic nella mediana e in avanti – con i solito compiti di copertura – Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Higuain. Insomma l’undici che dovrebbe e potrebbe schedere in campo contro la squadra di Jardim, ad eccezione di Khedira che sarà sostituito molto probabilmente da Marchisio.
La gara di Bergamo, come abbiamo anticipato, è stata a parti invertite. Nel primo tempo l’Atalanta ha fatto di più la partita, in virtù anche del fatto che i ragazzetti di Gasperini sono riusciti, per griunta, prestanza fisica, corsa e cattiveria, a vincere tutti i contrasti. Lo stesso Mandzukic, non certo facile ad abbattere o a dominare fisicamente, è stato per tutto il primo tempo sovrastato da un certo Conti, autore anche del gol del vantaggio nerazzurro allo scadere di frazione. I raddoppi erano tutti perfetti e il fiato e le gambe hanno retto bene agli uomini di Gasperini, che hanno anche costretto Buffon ad un intervento importante su Freulen, nato da una ripartenza veloce. Tutti i bianconeri non hanno giocato bene nel primo tempo e molte palle sono state perse dalla difesa e da Chiellini in particolare, che in fase di impostazione ha demeritato in più occasioni. Nonostante questo la Juventus ha avuto un buon possesso palla e in più occasioni ha schiacciato gli avversari all’interno della loro metà campo, subendo però il gol in maniera un po’ accidentale, grazie ad una grande invenzione di Gomes. Tutto diverso il secondo tempo, con una Juventus in costante pressione sugli avversari, stanchi e non più in grado di pressare e di riudcire con lucidità a conservare il possesso palla in fase di ripartenza. Se nel primo tempo Dybala non ha mai avuto la possibilità di liberarsi e innestare le sue giocate, perché marcato a uomo dal difensore che lo seguiva fin dentro la meta campo bianconera, con la contromossa di Allegri si è sbloccato e ha cominciato a diventare pericoloso. Allargato l’argentino sulle fasce e elusa così la guardia di Masiello, il piccolo fenomeno ha cominciato a macinare gioco e a procurarsi falli. Da uno di questi è arrivato al 50’ l’autogol di Spinazzola, che ha buttato in porta uno spiovente di Pjanic.
Tutta la seconda frazione è stata in mano alla Juventus, con attacchi e tentativi degli attaccanti che hanno di fatto portato al meritato raddoppio solo 32’ minuti dopo. All’82’ infatti un cross pennellato sempre di Pjanic si è trasformato in un assist perfetto per la testa di Dani Alves, che il tecnico juventino aveva due minuti prima avanzato al posto di Cuadrado. Prima del gol però c’erano stati gli assalti dei bianconeri e non solo. Perché qualche rischio lo aveva corso anche Buffon, soprattutto su Gomes che in due occasioni aveva impensierito l’estremo bianconero, in una delle quali aveva dovuto sfoderare il suo solito, immenso talento per salvare la sua porta. Ma il destino è sempre dietro l’angolo a farsi beffe degli uomini, e il pareggio dei bergamaschi è arrivato da uno svarione della difesa, così come era arrivato il pareggio per la Signora. Anche questa volta al termine della gara all’89’. Pochi i tre minuti di recupero rimasti per provare a reagire da parte della Juventus. La fortuna però è stata che la Roma si è lasciata superare dalla Lazio, gettando al vento una possibile, ma poco praticabile rimonta sugli avversari di sempre.