Fra un mese avrà inizio la tanto attesa Fiera del Libro di Torino, importante manifestazione culturale italiana. Tra tutte le regioni che vi parteciperanno, la Calabria, però, rischia di non avere il suo stand al salone, infliggendo un duro colpo alla cultura della regione e alla sua editoria. Un appello degli editori calabresi al neo presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, sollecita a rimediare al più presto a una tale ingiustizia
di Antonella Furci
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Roma giovedì 15 aprile 2010 – Dal 13 al 17 maggio si svolgerà nei padiglioni allestiti al Lingotto di Torino l’attesissima Fiera del Libro. Sono passati più di vent’anni dalla prima manifestazione e la Fiera ormai è diventata una grande occasione per l’esposizione di scritti di autori nazionali e internazionali, nonché un’importante iniziativa per le grandi e piccole case editrici italiane. Quest’anno avrà come tema “La memoria, svelata” e come nazione ospite una grande terra, l’India. Tra tutte le regioni che avranno un loro stand dove esporre le opere e scritti di autori ed editori locali, rischia di non avere il suo stand la regione Calabria. Una sua eventuale assenza dall’importante esposizione, infliggerebbe un duro colpo alla sua ricca produzione culturale ed editoriale, cioè all’ unica produttività di cui la regione non può di certo considerarsi povera come per il resto delle sue economie. La sua è infatti una ricchezza culturale che affonda le radici già al tempo classico di Pitagora, proseguendo nel primo medioevo con Cassiodoro, nell’età moderna con Tommaso Campanella e, continuando a elencare nomi importanti della cultura e letteratura italiana, fino a giungere al più contemporaneo Corrado Alvaro. Un fermento culturale, dunque, che non ha mai visto periodi di crisi o di arresti come testimoniano anche le tantissime opere letterarie degli odierni autori locali e la presenza di numerose case editrici. Quest’ultime, preoccupate di una tale ingiusta assenza dalla Fiera del Libro, hanno inviato in questi giorni un appello al neo-presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, sollecitandolo a un rapido intervento dato che tra una settimana scadranno i termini per la prenotazione degli spazi espositivi. “È da molti anni che, con modalità differenti, la Regione Calabria partecipa a questa manifestazione culturale nazionale, da tutti ritenuta la più importante del nostro settore”, si legge nella missiva. E continua – “la Regione, qualsiasi sia la giunta in carica, ha sempre partecipato mettendo a disposizione degli editori calabresi un proprio stand, che ha consentito a tutte le case editrici made in Calabria, che lo hanno voluto, la possibilità di esporre e vendere la propria produzione libraria, nonché presentare le ultime novità; inoltre è sempre stata un’occasione per contattare nuovi autori e di affinare accordi commerciali con distributori e librerie”.
Il primo firmatario di questo appello è Demetrio Guzzardi dell’Editoriale Progetto 2000, una casa editrice che negli ultimi tre anni, non ha voluto partecipare a tale manifestazione per protestare contro le discriminazioni subite dagli editori calabresi nella gestione delle iniziative riguardanti il mondo del libro e nell’acquisto dei volumi per le biblioteche regionali. Nella lettera, inoltre, si spiega con una nota polemica il motivo della possibile mancanza della Calabria alla manifestazione torinese: “Il prof. Domenico Cersosimo, forse troppo impegnato a curare nei minimi dettagli la spedizione dei Tir lombardi, ha dimenticato, prima di andarsene, di dare indicazioni per il rinnovo della partecipazione calabrese alla kermesse torinese.” La lettera al presidente della regione, infine, oltre a sollecitare al rimedio immediato a tale “dimenticanza”, diventa per gli editori anche uno strumento di affermazione del loro pieno diritto a partecipare ad un reale cambiamento nella gestione politico-amministrativa e culturale della Calabria.