Al Fiuggi Family Festival il bel documentario sul Ruanda "As we forgive" di Laura Waters Hinson, con la voce narrante di Mia Farrow. tra gli eventi collaterali il Forum dei Familiari con 51 associazioni
di Maria Cristina Mancini
redazione@lacittametropolitana.it
Fiuggi, martedì 28 luglio 2009 – Era il 6 aprile del 1994 quando in Ruanda scoppiò il più assurdo genocidio della storia. Bastarono appena 100 giorni per sterminare circa 1.000.000 di persone a colpi di machete. Il mondo rimase indifferente. Il dilemma ancora oggi è: si può perdonare? Se è vero che “il perdono è una forma definitiva d’amore” non è detto che sia un atto dovuto. Mia Farrow, la voce narrante di “As we forgive” di Laura Waters Hinson, lo ripete più volte nel corso del documentario in concorso al Fiuggi Family Festival. I Tutsi, proprietari del bestiame e gli Hutu, coltivatori di terre entrarono in lotta. Il racconto della giovane regista americana sul lungo processo di riconciliazione del Ruanda non lascia indifferenti i tanti spettatori del “FFF” e indigna. Del conflitto non vengono mostrate le mutilazioni, ma i sentimenti di carnefici e vittime, le ammissioni di responsabilità della Chiesa e le giustificazioni dei politici. Il tutto girato con tecnica classica senza gusto per il macabro ma attraverso le storie vere dei protagonisti. La qualità dei film selezionati sembra valorizzare la cinematografia giovane e impegnata, oltre ai temi cari alla famiglia. I conflitti generazionali, le storie di separazioni e di orfani. Argomenti toccanti per i ragazzi che, non a caso, guardano al futuro con gli occhi della speranza.
Meno impegnato, ma ironico e commuovente è stato il film spagnolo “Carlitos y el capo de los sueňos” di Jesus del Cerro. Con la comicità e la delicatezza di un novello Comencini, il regista è entrato in un orfanotrofio dando voce ai piccoli ospiti combattuti tra il desiderio di una famiglia e la voglia di realizzarsi. Un film con l’happy end che fa sorridere e riflettere senza tediare lo spettatore con luoghi comuni e piagnistei. I registi spagnoli si confermano maestri nel raccontare con vivacità e leggerezza i drammi più terribili. Di tutt’altro impatto, “Kdopak by se vlka Bál” di Maria Procházkovà. Terezka è una bambina spaventata dalla favola di Cappuccetto Rosso, ma le sue paure non emergono così bene come vorrebbe l’autore e il film finisce per risultare monotono e poco incisivo. Anche le licenze stilistiche non convincono e non basta un bel finale per risollevare lo spettatore che rimane attonito di fronte alla sola bellezza dei piccoli attori. Fiuggi però non è solo cinema. Qui si sono riunite le 51 associazioni del Forum dei Familiari e si è tenuto il convegno nazionale dell’Associazione famiglie numerose. Si è parlato di fisco, di politiche occupazionali e di misure volte alla tutela della famiglia. Intanto, il festival continua stasera (28 luglio) alle ore 21,30 con un grande film basato sulla storia vera di Robert Kearns e la sua lotta all’industria automobilistica americana: “Flash of genius” di Marc Abraham. Domani (29 luglio) ci sarà un interessante convegno sui videogiochi, i documentari internazionali “Luanda, factory of music” di Kiluanje Liberdade, “Beyond the game” di Jos de Putter e la serata Turner con l’antprima di Garfiled in 3 D.