Roma, martedì 15 febbraio 2011 – Un tavolo con il Trivial Pursuit preparato per una partita e 5 donne. Renata (interpretata da Carmen Iovine), la tipica donna che si innamora sempre dell’uomo sbagliato. Miky (interpretata da Paola Virginio) la donna poliziotto. Vera (interpretata da Giulia D’Andrea) che, al contrario delle altre, è una ragazza fidanzata da anni con quello che lei definisce un ”pinguino”, perché fanno l’amore una volta l’anno. Olivia (interpretata da Ilaria Di Ponio), una ragazza dura all’apparenza, ma con un punto debole. L’ex marito Marco che le chiede sempre i soldi per giocare ai cavalli. E infine Fiorenza (interpretata da Eleonora Matera), una donna “maniaca della pulizia”, sposata da 10 anni con Ruggero, da cui ha avuto un figlio. Un appuntamento settimanale a cui non sanno rinunciare, dove si intrecciano pettegolezzi tra amiche e le domande del tanto amato gioco. Ma quella sera a quel tavolo manca un’amica. Un’amica che sta facendo uno strano ritardo. Fiorenza. Sarà Ruggero ad avvisare Olivia che ha lasciato Fiorenza e che è in pena per lei, visto che è uscita dicendo di andarsi ad ammazzare. Quando Olivia si ritroverà Fiorenza alla porta a chiederle aiuto, non esiterà a farla rimanere con lei, perché anche se non vuole ammetterlo, si sente sola. Inizia così la tormentata convivenza tra la “perfettina” Fiorenza e la “disordinata” Olivia.
A 2 settimane dall’accaduto le due amiche vengono invitate a cena dai nuovi vicini spagnoli Jesus (Antonio Zollino) e Manolo (Fabiano Ambrosini), ma Fiorenza sempre in pena per l’ex marito darà una piega diversa alla serata, intristendo tutti e litigando con Olivia fino ad andarsene. L’uragano che turberà le loro abitudini è dietro l’angolo. Sarà la svolta? Riuscirà Fiorenza a cambiare pagina e ricominciare come le suggeriscono le sue amiche? Attori esordienti, ma con molta voglia di arrivare, tra cui spicca il personaggio della bravissima Eleonora Matera, con la sua ironia fuori dalle righe. Uno spettacolo in cui «protagonista è l’incapacità dell’essere umano moderno di pensare, rischiare, amare. Siamo tutti un po’ “ospiti” di un’apparenza o di un’idea che seguiamo fino a quando un lento risveglio forse, ci riporta in superficie», afferma Daniele Coscarella. Inizia per gioco 16 anni fa a stare su un palco per poi diventare un presentatore, un animatore, un attore teatrale come in “Blues dei senza nome” di Bob Salmieri o in “Come Houdini” con il Mago Mancini uno show scritto con Claudio Fois. Attenzione. Suonano alla porta. Siete pronti ad accogliere gli “Ospiti” di Coscarella? Per informazioni www.accentoteatro.com.