Roma, giovedì 16 gennaio 2014 – La maestosa Villa Florence presso il comune di Alassio agli inizi degli anni Settanta è il set scelto per narrare la storia di Marta Dominici, protagonista di un percorso paragonabile a “L’alba del bosco” – come recita il titolo di questo libro opera di Adriano Ottaviani Zanazzo. Presentato lo scorso 7 dicembre a Roma nella Biblioteca Casa del Parco ISBCC, il dramma è suddiviso in due atti che si differenziano per senso, forma e contenuto, ma tra i quali è presente una forte comunicabilità: descrizione dei fatti e esposizione dei personaggi da un lato, profondità di contenuti e metamorfosi spirituale dall’altro.
Marta è la moglie di un avvocato oltre che una dei tanti invitati al ricevimento tenuto nella residenza della Contessa Dina Florence, durante il quale si ritrova a conversare con un’interlocutrice occasionale, Emma, alla quale racconta le proprie vicissitudini, esperienze e segreti inconfessabili come le sue ‘scappatelle’. Nonostante sia un’attraente quarantenne, ricca e perfettamente integrata nella società alto borghese, Marta capisce che nella sua vita manca la cosa più importante e vive un percorso introspettivo per ottenere la risposta alla domanda che potrebbe svelare le sue illusioni. Cosa rende felici in una società in cui dominano apparenza e denaro, dove la vita è fatta di pettegolezzi, circoli alla moda, cocktail party e finto benessere? Grazie alla personificazione simbolica della Scienza, della Fede, dell’Arte e dell’Energia tramite figure che hanno fatto parte della sua vita, Marta viene guidata attraverso l’oscurità del bosco finchè non arriverà un uomo che le farà raggiungere la piena rivelazione.
“L’alba del bosco” è il cammino alla ricerca di se stessi, un libro realizzato per essere trasposto in scenografia, dallo stile fine e semplice, adatto a chiunque non sia vicino al linguaggio teatrale. Adriano Ottaviani Zanazzo vanta una carriera da giornalista e speaker radiofonico, è vicepresidente del Circolo del XXI Aprile associazione per gli studi sulla romanità fondato nel 1990 con la collaborazione del professor Giorgio Carpaneto e del Cardinale Silvio Oddi, il cui scopo comune è la difesa della lingua italiana. Appassionato studioso di recitazione, l’autore ha realizzato un’opera drammatica che funge da metafora esistenziale per ogni individuo che si ritrova a combattere di continuo tra giochi di ruolo, dovuti al proprio contesto sociale e culturale di appartenenza, e la propria vera Natura.
di Manuela Monteleone