Roma, giovedì 10 luglio 2014 – Svanito ormai da giorni il sogno mondiale, si rientra in Italia con tutti gli affanni del calciomercato, e con gli scarsi affari del mercato nostrano, che nel nostro paese appare per il momento abbastanza asfittico. La Juventus, che al termine della scorso campionato sembrava dover rinunciare al suo allenatore, dato in partenza verso lidi più remunerativi e per questo affascinanti, ha per il momento rinnovato il contratto a Pirlo e Buffon. Non certo due giovanissimi. E acquistato Corman e Sturari, quest’ultimo però parcheggiato ancora un anno al Genoa. In pratica si è dedicata ai giovanissimi o ai campioni sul viale del tramonto, anche se molto in gamba per il momento. I veri acquisti di peso, quelli che dovranno dare nuova linfa alla squadra e consentire di rimanere al passo di Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Milan (questo è l’ordine di importanza e di qualità che per il momento vige in Italia), devono ancora venire. Siamo però vicini a qualche certezza. Dopo tanto parlare e la cessione di Vucinic all’Al Jazira, sembra ormai conclusa la trattativa estenuante per avere Morata, il gioiellino del Real Madrid, chiuso in attacco da Bale, Cristiano Ronaldo, Benzema e dal prossimo, probabile arrivo di Falcao. Gli acquisti del Real, che vorrebbero anche Pogba o Vidal, fanno presagire che la vera priorità in Europa è ormai allestire squadre per vincere la Champions League, dove tra sponsor, diritti tv e milioni della Lega, arrivano i maggiori profitti. Anche il Barcellona che già possiede e detiene i diritti di Neymar e di Messi, non certo due giocatori qualsiasi, sta facendo l’acquisto pazzo di Suarez per la cifra record di 75 milioni, rinunciando così a Sanchez, ormai destinato all’Arsenal.
La Juventus sotto questo aspetto, non avendo la liquidità necessaria per affrontare le spese delle grandi d’Europa, sommerse come non mai da milioni di euro, è per il momento riuscita a strappare un probabile futuro campione come Morata, ad un prezzo pesante però, perché potranno rivenderlo soltanto allo stesso Real Madrid ad una rivalutazione monetaria bassa per gli standard attuali, dove da un anno all’altro ballano cifre a doppia cifra per lo stesso calciatore. Basti pensare al caso Benatia. Oltre a Morata, voglioso e desideroso di approdare alla corte di Conte, la Vecchia Signora sembrerebbe sempre più vicina a prendersi Iturbe. Alla fine Marotta e Paratici, giorno dopo giorno hanno limato al rialzo la loro offerta, avvicinandosi molto alla cifra di 30 milioni inizialmente richiesta dal Verona, ormai possessore dell’intero cartellino del giocatore. Ultima pedina, accreditata a vestire la maglia bianconera la prossima stagione è Patrice Evrà, terzino sinistro del Manchester United, che arriverebbe, data l’età di 33 anni suonati, a basso costo. Con tre-quattro milioni sarebbe libero e arruolato, anche se le sue prestazioni la Juventus le pagherebbe abbastanza care. Si parla di circa 3,5 milioni a stagione per due stagioni. Iturbe, Morata e Evra con Llorente e Tevez e con Vidal e Pogba sarebbe comunque una buona rosa, senza ovviamente dimenticare i vari Asamoah, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Pirlo, Buffon e Giovinco. Non è però quella rosa da Champions League che chiedeva Antonio Conte. Né quella rosa rivoluzionata, e forse rivoluzionaria, che sempre l’allenatore chiedeva, dopo i tre scudetti consecutivi.
Questo sempre sperando che nessuno dei gioielli juventini lasci Torino anzitempo. Vidal e Pogba sono braccati dalle squadre di mezza Europa. Le pressioni sono sempre più importanti e anche le cifre che ballano sul piatto. Se la dirigenza bianconera riuscisse a conservare la coppia di centrocampisti, allora il mercato potrebbe definirsi positivo e quasi concluso. Potrebbero arrivare altri due o tre elementi giovani in difesa e a centrocampo. Niente di eclatante, ma uomini su cui fare affidamento per la stagione veniente, sperando magari di trovare qualche pepita nascosta e che ricalchi da lontano le orme di Pogba. Ma se i due o anche uno solo di loro dovesse andare via, il problema non sarebbe tanto sapere a quale cifra, ma con quale contropartita tecnica. Per farla breve, vendere Vidal al Manchester United per avere soldi e Nani non sarebbe un grande affare, se con i soldi non arrivasse un altro campione dello spessore di Vidal. Nani con Pepe a pieno servizio non serve. Anzi è di ingombro. Se però dalla vendita anche solo di uno di loro arrivasse un grande acquisto del calibro di Mandzukic, o Verratti, o altro ancora allora le cose cambierebbero e pur bilanciando la qualità Conte avrebbe la possibilità di contare su forze fresche per cercare di andare il più avanti possibile in Champions League e di arrivare almeno tra i primi tre in Italia. Perché non dimentichiamo che la dimensione di tutte le squadre italiane in questo momento è di arginare il più possibile la decadenza del nostro calcio (abbondantemente messa in evidenza dalla brutta figura rimediata al mondiale), salvando il salvabile.
Per la Vecchia Signora l’obiettivo del prossimo anno sarà allora quello di arrivare, con un pizzico di fortuna, almeno ai quarti di Champions League. E magari secondi in Campionato. Questi sarebbero due obiettivi per un’ottima annata, da metterci la firma fin da adesso. Competere contro le corazzate di Germania, Spagna e Inghilterra, e Francia, è sempre più dura. Davanti a noi ci sono almeno 10-12 squadre che possono spendere e possono competere per la Champions League. E se qualcuna di loro dovesse per malasorte uscire dalla maggiore competizione europea nella prima fase, sarebbe ripescata per l’Europa League con la forte possibilità di vincerla (come ha dimostrato il Benfica, anche se la Juventus ha opposto a loro poca consistenza). Pertanto si potrebbe defilare un girone di ferro fin da subito – è arduo credere che la fortuna possa aiutarla per la seconda volta consecutiva e dare a Conte un girone abbordabile come quello della passata edizione, dove peraltro la Vecchia Signora si è fatta mandare fuori. Quindi pensando in maniera realistica, arrivare fino ai quarti in Champions, e secondi in Campionato, non sarebbe male. Anche se poi dall’estate 2015 la dirigenza dovrà fare i conti con la possibile partenza del tecnico, tra i migliori in Italia e anche in Europa. Con la certezza che nel momento in cui dovesse perderlo, si vedrebbe sfilare via anche i suoi pezzi migliori. Quale sarebbe stato il mercato quest’anno senza Conte? Nessuno può dirlo, ma Morata sarebbe venuto volentieri? E Pogba e Vidal avrebbero resistito alle lusinghe delle sirene europee? Intanto come prima cosa c’è da capire se saranno in grado di resistere già quest’anno, visto che il mercato vero è appena iniziato!