Roma, lunedì 24 marzo 2014 – Stavolta nessuna Dea Bendata o aiuto arbitrale arriva ai bianconeri di Antonio Conte, che tre giorni dopo aver eliminato la Fiorentina dall’Europa League, vincono di misura sul difficile campo di Catania. 0-1 con gol di Tevez. Il minimo scarto per il massimo risultato, che proietta la squadra a 78 punti a 9 gare dalla fine. La partita con il Catania, che all’andata era finita 4-0 per i Campioni d’Italia, è una gara fisica e spigolosa. A tratti anche nervosa, per l’atteggiamento dei padroni di casa, in lotta per una difficile salvezza. Conte cambia molto, soprattutto sulla fascia sinistra, dove lascia riposare Asamoah e deve fare i conti senza Pogba (turno di squalifica) e Marchisio (stiramento). Al loro posto giocano Isla e Padoin. I due alla fine non sfigurano, riuscendo a contenere Izco e Rinaudo e a proporre una Juventus ordinata ma meno aggressiva del solito. Gli esperimenti ad Antonio Conte riescono bene, e anche stavolta se perde in inventiva, acquista in copertura. L’unica arma del Catania è l’atletismo, il ritmo e la fisicità, anche perchè se è vero che alla Juventus il fisico non manca, Maran spera che i turni infrasettimanali di coppa e le tante assenze si facciano sentire. Inoltre contro una capolista che non perde da 21 partite e che in alcuni casi si è salvata per l’intervento della fortuna, la speranza è che prima o poi il credito finisca. Ma i bianconeri sono solidi e pur soffrendo la veemenza degli avversari hanno troppa classe per farmi fermare dal Catania.
Al termine della gara si contano 0 tiri nello specchio della porta difesa da Storari, che ha dato un turno di riposo a Buffon. Non tanto diverso accade nella porta di Andujar, con l’aggravante però che Osvaldo, in coppia con Tevez, spreca letteralmente due gol da solo davanti al portiere avversario. Per il resto è una gara per il possesso della palla a centrocampo con scontri fisici anche al limite del regolamento. Alla fine saranno 3 gli ammoniti e un espulso (Berghessio, per somma di ammonizioni) tra le file del Catania e uno (Osvaldo) tra i bianconeri. Ma intorno al 20’ del primo tempo l’arbitro Damato, per spegnere i bollenti spiriti in campo, manda fuori i due allenatori Conte e Maran. La partita cambia volto nella ripres, con il Catania meno aggressivo e la Juventus che sorniona aspetta il momento giusto per colpire. In grande spolvero sempre Osvaldo, che in area in acrobazia manda la palla di poco sopra la traversa. Ma il mattatore della serata è Tevez (16 gol in campionato), che risponde alla tripletta di Immobile e al suo momentaneo sorpasso in classifica marcatori, freddando il portiere Andujar in uscita al 15’ della ripresa. La reazione del Catania è poca cosa e la difesa bianconera resiste bene agli attacchi della squadra di casa. Positiva la prova di Caceres, il migliore del reparto arretrato. Altro non c’è da aggiungere se non il fatto che la Juventus per la quinta volta non subisce gol e da sei turni ottiene i tre punti. La prossima è contro il Parma di Donadoni che nel girone di ritorno è terza per media punti dietro Juve (26) e Roma (23).