Roma, lunedì 1 febbraio 2016 – Trasferta facile per la Signora che a Verona vince con un netto 4-0 e eguaglia il record di vittorie consecutive di Antonio Conte. La squadra di Allegri non lascia scampo ai padroni di casa e già al 6’ è in vantaggio con Morata. Cross basso di Lichtsteiner dalla destra e lo spagnolo si fa trovare pronto e con il piattone mette dentro da distanza ravvicinata. Raddoppia lo stesso Morata al 40’ con un’azione simile. Cross di Khedira dalla sinistra e per l’attaccante basta solo appoggiare dolcemente la palla in rete. Tutto facile. Il merito di Morata è quello di farsi trovare al posto giusto la momento giusto. Non servono dribbling alla Pogba o alla Dybala, non servono tiri a giro alla Alex Sandro o veroniche e spaccate alla Mandzukic. Basta solo calcolare dove va a finire il pallone e intercettarne la traiettoria. Così a porta vuota è facile come bere un bicchier d’acqua. Se Allegri glielo avesse spiegato prima si sarebbe risparmiato settimane di musi lunghi.
Intanto lo spagnolo è alla 4 rete in due partite (Inter e Chievo). Non male. Per il resto gli altri due gol arrivano nel secondo tempo con Alex Sandro, che chiude di potenza una bella azione nata dalla fascia destra con le giocate sopraffine di Dybala e Lichsteiner, che affonda in area e invece di battere a rete mette al centro per Pogba, che a sua volta invece di tirare appoggia in uno schema quasi rugbystico ad Alex Sandro che di sinistro non si fa pregare troppo. Poi dopo nemmeno 10 minuti arriva la rete preziosa di Pogba, che supera due giocatori a difesa ospite piazzata e batte per la quarta volta Bizzarri. Rete di pregio e di classe. Prima di questo e dopo questo gol ci sono state tante azioni pericolose juventine che avrebbero potuto aumentare il bottino di gol in favore dei bianconeri. Comprese due incredibili traverse, una di Alex Sandro, e una bellissima di Pogba, che ha stoppato di tacco con una giravolta un lungo lancio di Bonucci e immediatamente calciato in porta da dentro l’area.
Il film della partita è tutto qui. La Juventus che quando vuole affondare affonda e il Chievo che cerca di coprirsi, di non farsi schiacciare di fare gioco, ma è impossibile, così come è impossibile riuscire a scalfire la difesa, se non con tiri dalla distanza che fanno solo il solletico a Buffon. Per il momento non sembrano esserci avversari per la Signora. Inter, Fiorentina e Roma sono cadute sotto i colpi dei bianconeri, che da quando hanno trovato il sistema di gioco e sicurezza mentale non si sono più fermati. Bisognerà aspettare la supersfida contro il Napoli per capire di che pasta è fatta la Juve. E anche quella contro il Bayern di Guardiola. In poco spazio di tempo i bianconeri si giocheranno due importanti segmenti della stagione. Il Campionato e la Champions. La semifinale di Coppa Italia sembra ormai archiviata dopo il 3-0 contro l’Inter e dopo che la squadra di Mancini ha di nuovo dimostrato tutti i suoi difetti perdendo per 3-0 il derby di Milano. Per adesso la Juventus è tornata ad essere la miglior difesa del Campionato e il 13 febbraio se la vedrà contro il miglior attacco.