Roma, mercoledì 23 novembre 2016 – La Juve torna prima nel girone di Champions, vincendo a Siviglia per 3-1. Missione per il momento mezza compiuta. La Signora, grazie alla regia di Allegri, riesce a passare agli ottavi ed è prima. La gara di ritorno in casa contro la Dinamo di Zagabria, che all’andata è stata umiliata con 4 reti dei bianconeri, non dovrebbe essere un ostacolo. Però la Juventus ci ha abituato che le imprese facili sono per lei sono più difficili. A dispetto del gioco di parole. Lo scorso anno nell’ultima gara del girone, con due risultati favorevoli su tre, Allegri perse per 1-0 (proprio contro il Siviglia) e perse l’accesso alla fase successiva della Champions da prima della classe. Il sorteggio fu sfavorevole e nella doppia sfida contro il Bayern Monaco di Guardiola uscì sconfitta con onore (anche perché contro la Signora giocarono a sfavore due episodi arbitrali molto discutibili). Quindi il condizionale è d’obbligo per una squadra che ancora non ha trovato quella continuità di gioco e di cattiveria che le possano permettere, a dispetto della qualità che mette in campo ogni volta nei singoli giocatori, di vincere contro avversari più modesti di Lei. Comunque, detto questo, la gara di ieri non si era messa bene per i bianconeri, subito in svantaggio intorno al 9’ minuto, con un gol nato da un cross sulla destra, un rinvio della difesa e un gran tiro da fuori area, che ha depositato la sfera nell’angolo più lontano da Buffon, passando per una selva di gambe. Fino a quel momento Juventus e Siviglia (per tre anni di seguito vincitore della Europa League) si erano fronteggiate alla pari, grazie alla buona lena dei padroni di casa, che all’andata erano stati sopraffatti dai bianconeri, senza che avessero potuto mettere la testa fuori dalla propria metà campo. Complici le tante assenze juventine e il momento positivo in campionato del Siviglia, la partita sembrava abbastanza alla pari, anche perché i giocatori allenati da Sampaoli hanno nella fisicità, nella corsa, nel pressing e nella difesa ad oltranza (una volta si diceva catenaccio) le loro armi migliori.
Il gol di Pareja ha cambiato subito gli equilibri, ma il tempo per recuperare c’era tutto. Dopo la rete, in un paio di occasioni il Siviglia è scappato in contropiede alla Signora e in una ha rischiato di affondare il colpo con un bel tiro di poco alto sulla traversa. La Juventus non si è scomposta più di tanto e ha alzato il ritmo, mettendola sullo stesso piano fisico degli avversari. Ha cercato di aggirare e di sfiancare gli avversari con il possesso palla e con le improvvise accelerazioni. Ha creato alcune buone azioni, con Mandzukic (tiro di molto a lato), Khedira (tiro di poco a lato), e le incursioni di Cuadrado e Alex Sandro, i due esterni alti nel 4-3-3 disegnato da Allegri. La svolta è arrivata al 36’, quando Vazquez (ex Palermo) si è fatto espellere per doppia ammonizione. Decisione che è parsa un po’ troppo pesante da parte dell’arbitro inglese Clattenburg, che del resto ricorda quella subita dalla Juventus contro il Lione con l’espulsione di Lemina al 54’. La Juventus in superiorità numerica ha spinto ancora di più, raggiungendo il pareggio solo su rigore di Marchisio, per trattenuta in area su Bonucci. Fotocopia del rigore che la Juventus subì a Lione per uguale trattenuta di Bonucci, protagonista insomma nel bene e nel male dei due episodi che hanno costellato questo preliminare della Signora. Nel secondo tempo la Juventus ha rallentato e addormentato i ritmi. Ha incominciato a tessere una lunga e fitta rete di passaggi e di possesso palla, accelerando e affondando il colpo di rado. Il Siviglia da par suo non ha mai provato a uscire allo scoperto. Il pareggio andava bene per rimanere primo nel girone. Si ricordano solo un bel tiro di Pjanic, abbastanza in ombra per tutta la gara, e cross e contro cross non sempre precisi dalle fasce. Il gol del vantaggio juventino è arrivato all’84’ con un’azione fotocopia del gol del Siviglia. Dagli sviluppi di una rimessa sulla destra, c’è stato un bel cross in area che la difesa ha respinto. Sul pallone si è avventato Bonucci che di sinistro di prima intenzione ha scoccato un gran tiro che è passato tra una selva di gambe e si è infilato in rete.
La reazione del Siviglia, ferito a morte, dopo la lunga e strenua resistenza all’assedio bianconero, è stata scomposta. Questo ha permesso di aprire gli spazi e portare Mandzukic a segnare, a tempo scaduto, il terzo gol dei bianconeri. Insomma a dispetto del risultato finale, la partita è stata brutta e noiosa nel secondo tempo. Più avvincente nel primo. Allegri però ha raggiunto il suo obiettivo passare il turno preliminare e arrivare primo. Adesso la barra torna dritta per il campionato.