Frascati, mercoledì 22 agosto 2012 – Una mostra sulla guerra con opere inedite celebra il 69° anniversario del bombardamento di Frascati. si intitola «Dietro le quinte» l’esposizione dell’artista Marta Czok, che si inaugura il prossimo sabato 8 settembre 2012 alle ore 17 nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati, con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Frascati, della Provincia di Roma e della Regione Lazio. La mostra è collegata con il programma di iniziative culturali, promosse dall’Amministrazione Comunale per le commemorazioni dell’8 settembre del 1943. Quest’anno è stata invitata la città martire di Terni, polo siderurgico nazionale di primaria importanza e che per questo dal 1943 al 1945 ha dovuto subire 108 bombardamenti, che inflissero ingenti distruzioni del centro urbano, uccidendo migliaia di abitanti e azzerando il tessuto socio economico e produttivo della Città. Per tali sacrifici Terni è stata insignita nel 1960 della medaglia d’Argento al valor civile.
Da sempre i conflitti bellici sono al centro delle tematiche di Marta Czok, la cui storia personale è stata segnata nel profondo dagli eventi che hanno coinvolto la Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale. Anzi la mostra permette di vedere l’evoluzione del suo pensiero critico nel corso degli anni. L’artista è infatti nata in Libano nel 1947 da genitori polacchi, già prigionieri dei sovietici dal 1940, poi emigrati a Londra al termine del conflitto. È qui che Marta Czok è cresciuta e ha terminato i suoi studi artistici, prima di trasferirsi in Italia. Il suo lavoro, di conseguenza, è un evidente risultato dell’unione di queste tre diverse influenze culturali, che insieme danno un respiro europeo alle sue opere.
Nella prima sezione la guerra è vista col filtro della satira, lo strumento più prezioso in mano all’uomo, e all’artista in particolare, per trasmettere la drammaticità di ciò che non si può dire. Attraverso la satira l’artista racconta i conflitti, vela e svela i giochi di potere che ci sono dietro a ogni guerra. La seconda sezione è dedicata alla guerra dal punto di vista dei bambini, prime vittime di ogni conflitto. Una guerra vista senza sensazionalismi e senza eccedere in drammaticità ostentata, e forse proprio per questo le immagini risultano ancora più coinvolgenti. La terza sezione è dedicata invece ai conflitti nascosti, quelli che muovono oggi i paesi occidentali, giocati ai piani alti, quelli che non implicano magari bombe e carri armati, ma che riescono comunque a trasformare la sorte di innocenti, ignari o comunque impotenti. E, in questo caso, vista l’attualità dei temi affrontati si torna nuovamente alla satira, come valvola per dire ciò che non si potrebbe.
Come ha affermato Barbara Codogno, curatrice dell’esposizione che si è svolta a Palazzo Zenobio a Venezia e che si è da poco conclusa, quella di Marta Czok è «una via imboccata con coraggio, che si spinge verso una metaforizzazione del dipinto, che diventa quindi rappresentativo della sua critica sociale. Al tempo stesso, con la sua pungente ironia, con la sua delicatezza, con la sua generosità, Marta Czok descrive il buio, ma lo fa come portatrice di luce e speranza». Durante l’inaugurazione sarà presentato anche il nuovo catalogo della mostra con prefazione di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, e con un ampio e interessante contributo critico della scrittrice, giornalista e curatrice Barbara Codogno. L’evento è sponsorizzato da Banca Marche e dal Consorzio Tutela Denominazione Frascati.
Di origini polacche, Marta Czok è nata a Beirut (Libano) nel 1947. L’anno successivo si è trasferita con la famiglia a Londra, dove ha terminato gli studi accademici alla St Martin’s School of Art, partecipando ripetutamente alla Royal Academy Summer Exhibition. Negli ultimi 25 anni ha esposto le sue opere in Europa e America collaborando anche al progetto Alitalia per l’Arte. Nel 2000 Alitalia le ha commissionato un trittico che è stato poi donato a Giovanni Paolo II per il suo ottantesimo compleanno. Nello stesso anno è stata invitata dall’Ambasciata Francese presso la Santa Sede a realizzare un’opera sul tema del Giubileo che è stata esposta nell’ambito della mostra Roma Jubilans. Nel 2008 la televisione nazionale polacca le ha dedicato un documentario nel quale si evidenziava il rapporto tra il suo lavoro e la seconda guerra mondiale.