DI MASSIMO MARCIANO

Volete capire perché l’Italia sia ancora un Paese dove le donne sono messe ai margini, escluse dai ruoli di responsabilità, giudicate solo per il loro corpo e l’uso che ne dovrebbero fare? Perché in Italia femminicidio e stupro registrino ogni anno cifre da far paura? Perché non si riesce a sradicare la cultura della sopraffazione e della giustificazione più o meno intellettualmente arguta di essa?

Allora leggete i commenti delle donne alla liberazione di un’altra donna che aiutava bambini orfani, dopo un anno e mezzo di sequestro nelle mani di una banda di uomini. Leggete i pensieri che le donne scrivono da ieri e che non si sono neanche sognate di esprimere quando nel recente passato sono stati liberati, alle stesse condizioni (compreso il riscatto), altri tre ostaggi italiani. Uomini.

Leggete cosa in questi giorni le donne sono capaci di scrivere di un’altra donna. Magari quelle stesse donne che non perdono occasione per ostentare sui loro profili social fiocchi rossi, rosa, gialli, multicolori quando “così fan tutte” quel giorno.

Allora forse capiremo. Che abbiano un problema. Grosso.

Di Massimo Marciano

Fondatore e direttore di La Città Metropolitana. Giornalista professionista, youtuber, presidente e docente dell'Università Popolare dei Castelli Romani (Ente accreditato per la formazione professionale continua dei giornalisti), eletto più volte negli anni per rappresentare i colleghi in sindacato, Ordine e Istituto di previdenza dei giornalisti. Romano di nascita (nel 1963), ciociaro di origine, residente da sempre nei Castelli Romani, appassionato viaggiatore per città, borghi, colline, laghi, monti e mari d'Italia, attento osservatore del mondo (e, quando tempo e soldi lo permettono, anche turista). La passione per la scrittura è nata con i temi in classe al liceo e non riesce a distrarmi da questo mondo neanche una donna, tranne mia figlia.

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