Roma, 31 marzo 2014 – “Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio. Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa”. Così Ettore Spalletti spiegava le sue opere in una vecchia intervista rilasciata otto anni fa. Un artista che oggi rivive al Maxxi di Roma con la mostra “Un giorno così bianco, cosi bianco”, inaugurata lo scorso 14 marzo aperta al pubblico ancora fino al 14 settembre 2014. Oltre settanta le opere esposte per tre musei e un evento racchiuso in un solo titolo. Il desiderio di presentare la varietà complessa e profonda della pratica artistica del maestro dell’arte contemporanea italiana. L’esposizione presente tra le sale del Museo Maxxi è un progetto caratterizzato da una grande installazione ambientale concepita proprio per l’occasione. L’artista si confronta con uno spazio architettonico fortemente caratterizzato. Ettore Spalletti si appropria dello spazio componendo un percorso costruito dai suoi lavori più recenti. Accompagna come un solfeggio musicale pause e silenzi che riuniscono tutte le opere in un’unica orchestrazione. Il risultato sembra essere un infinito accordo tra tempo e cromaticità.
Le opere sono in relazione costante con l’architettura che le ospita conducendo il visitatore attraverso un’esperienza visiva dove il colore attraversa lo spazio come un respiro. La carriera personale dell’artista pescarese ha raggiunto i suoi massimi riconoscimenti nel 1997 come rappresentante per l’Italia alla Biennale di Venezia. In passato aveva già preso parte a tre edizioni della stessa manifestazione. Nel 1982, nel 1993 e nel 1995 e anche a due edizioni di Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1993. Altre sue mostre personali sono state allestite presso il Museum Folkwang di Essen nel 1983, il De Appel di Amsterdam e Portikus di Francoforte (1989), il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 1991, la South London Gallery di Londra e il MUHKA di Anversa nel 1995, l’Henry Moore Institute di Leeds nel 2005, l’Accademia di Francia – Villa Medici a Roma nel 2006, il Museum Kurhaus di Kleve nel 2009 e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2010. Curata dalla direttrice del settore arte contemporanea del Maxxi Anna Mattirolo, dal 27 marzo la mostra proseguirà alla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Qui verrà presentata un’ampia selezione di opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private. Tappa finale nella città di Napoli al MADRE Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli (dal 13 aprile) dove sarà esposto un excursus formato da opere sia storiche che recenti per ripercorre l’attività artistica dell’artista.