Roma, mercoledì 8 marzo 2015 – La Juve non si ferma più. dopo aver conquistato i tre punti contro l’Empoli con una gara bella e convincente, La Vecchia Signora si impone a Firenze per 3-0 contro la Fiorentina in Coppa Italia nella partita di ritorno. I viola avevano a suo tempo battuto la Roma e vinto allo Juventus Stadium contro i bianconeri. la squadra di Montella anche in campionato sta giocando bene e tallona a poche lunghezze Lazio e Samdporia e può di fatto concorrere per il terzo posto in Champions League. Dunque si prospettava per Allegri una gara non facile, resa ancora più difficile dalle tante assenze del centrocampo juventino. Privo di Pirlo, Pogba e Barzagli, all’ultimo momento allegri ha dovuto rinunciare anche a Tevez e Lichtsteiner entrambi per affaticamento. Date queste premesse ovvio che tutti davano per fuori la Juventus, che in fondo avrebbe anche potuto tirare i remi in barca, visto che a meno di una settimana avrebbe dovuto affrontare il Monaco per tentare di approdare alle semifinali di Champions League e chiudere definitivamente la pratica scudetto con due partite delicate, Parma e Lazio. una doppia vittoria darebbe la quasi matematica certezza di avere in tasca il 4° tricolore consecutivo.
Così non è stato!. Le dichiarazioni della vigilia, che sembravano le solite dichiarazioni di rito per non deludere i tifosi, si sono rivelate vere, perché dopo un’iniziale supremazia territoriale dei Viola, la Juventus ha fatto capire che lo spirito in campo era quello giusto e che la squadra si chiudeva compatta e con attenzione per poi ripartire e anche creare dalla metà campo in su. Allegri aveva detto che la partita si poteva ribaltare e vincere anche negli ultimi minuti di gioco, dal 70° in avanti tanto per capirci, invece è andata in gol al 24’ circa con Matri, grazie ad una bella iniziativa di Marchisio sulla destra. Al 44’ addirittura è anbdata in doppio vantaggio con Pereyra, lesto e veloce a raccogliere una respinta bellissima di Neto su tiro fulmineo di Morata. Chiudere il primo tempo sullo 0-2 ha fiaccato le resistenze dei Viola che pure nei primissimi minuti si erano visti annullare un gol di Salah per evidente fallo su Sturaro dello stesso giocatore e poi annullare il gol del pareggio di Savic per un altrettanto evidente fuorigioco. Nulla da eccepire dunque sulle decisioni arbitrali, che forse ha lasciato giocare troppo in alcune situazioni fallose ai danni dei bianconeri, ma che negli episodi da moviola si è poi rivelato essere impeccabile.
Al rientro dagli spogliatoi la Fiorentina non ha abbozzato nessuna vera reazione, anzi la Juventus è ancora cresciuta, creando gioco dalla tre quarti in su e portando al tiro ancora Pereyra, ben parato da Neto, e con Matri sempre in grado di portare scmpiglio nella retroguardia Viola. Non per niente il nervosismo del portiere gigliato si vedeva nel modo in cui dopo ogni azione redarguiva i compagni del reparto difensivo. Al 51 però su corner è arrivato il 3-0 della Juventus grazie ad un bel tiro al volo di Bonucci, sempre più determinante in questa Juve insieme a Marchisio, Pereyra e Padoin. Sul 2-0 la Fiorentina avrebbe ancora potuto cercare di raddrizzare il risultato segnando almeno un gol, ma la squadra sembrava più che stanca succube psicologicamente della forza della Juventus. Con il gol di Bonucci i padroni di casa sono sprofondati per almeno 10 minuti nello sconforto. E quei dieci minuti avrebbero potuto essere ancora più letali, perché neto ha dovuto ancora una volta intervenire magistralmente su Matri in un’azione corale bianconera. Solo intorno al 70 la Fiorentina ha iniziato ad abbozzare una certa reazione, che con il passare dei minuti e l’arretramento dei bianconeri è incoiminciata a diventare insistente. Quello che doveva fare fin dall’inizio, la suqadra di Montella ha inziato a fare verso la fine della gara, pressando e spingendo nella metà campo la Juventus, che ha provato a difendere con tutte le forze la porta di Buffon.
Un gol sarebbe sembrato un oltraggio alla squadra di Allegri, che nel finale ha dovuto giocare anche in dieci per l’espulsione di Morata, entrato scomposto su… A subirne i danni di fatto il giovane Coman , entrato al 30° della ripresa per dare fiato a Matri e richiamato in panchina per fare posto a Llorente, l’unico forse in grado di dare profondità alla squadra perché capace di tenere palla e fare a sportellate con i difensori viola. Ma per il francesino tutto pepe, visibilmente deluso per essere stato richiamato da Allegri, ci saranno altre opportunità, a partire dalla prossima gara con il Parma. Quello che però conta dire è che impressiona è la capacità di reagire alla sconfitta casalinga contro una squadra in grande forma come la Fiorentina e di ribaltare il risultato pur facendo a meno dei titolari. Il centrocampo era formato da Vidal, Marchisio, Sturaro e Pereyra. La difesa a quattro ha dovuto registrare l’assenza di Lichstenier, sostituito da Padoin. In avanti la coppia era Morata-Matri.