Frosinone, giovedì 19 luglio 2018 – La riorganizzazione del servizio di emergenza sanitaria regionale mobilita la protesta dei sindacati sui territori. È il caso di Frosinone, dove la Uil è intervenuta lanciando l’allarme su possibili tagli al servizio 118, con la soppressione di una centrale operativa della zona Frosinone-Latina.
«Ancora una volta Frosinone rischia di pagarla cara per la sanità e per le politiche accorpative che non tengono minimamente in considerazione le professionalità e le realtà lavorative presenti sul territorio». Per Paolo Pandolfi, segretario territoriale della Uil-Fpl, il comparto dei poteri locali e della sanità, «è difficile provare a digerire l’ennesima trasformazione che prevede nella regione soltanto tre centrali operative del 118». Si tratta di un nuovo tentativo di «organizzazione di servizi essenziali, sul quale come sindacato di rappresentanza dei lavoratori non possiamo restare a guardare».
«Vanno principalmente tutelate – sostiene Pandolfi – le professionalità, va salvaguardato il futuro lavorativo delle risorse umane impegnate che, se non ci sarà un quadro definitivo e accoglibile di mobilità a richiesta e quindi non imposta, rischia di stravolgere anche le vite private delle famiglie dei lavoratori coinvolti». Il «continuo modus operandi di far calare dall’alto scelte che poi rischiano di non risultare sostenibili,» per Pandolfi, «va assolutamente rivisto».
La centrale operativa che verrà soppressa «lascia sguarnito un territorio e fa aumentare le criticità che purtroppo la provincia di Frosinone continua a subire». Per la centrale operativa Latina-Frosinone, la Uil-Fpl nutre forti perplessità e «ne chiederà conto, nei luoghi e nelle modalità opportune, a chi con la sanità e l’assistenza dei cittadini crede di poter giocare a Risiko. La fredda logica della riduzione dei costi – prosegue Pandolfi – non può continuare ad essere l’unico metodo di valutazione per legittimare politiche di trasformazione degli asset sanitari che, specie per il 118, devono assolutamente garantire tempestività d’intervento e soprattutto capacità per necessarie cure mediche da assicurare, nei casi di bisogno, il più rapidamente possibile».
Una rapidità che, dal canto suo, a livello d’intervento concreto «la Uil-Fpl manterrà sia nel seguire l’intera vicenda, sia nello stare a fianco degli operatori, perché il nostro territorio non può andare avanti cedendo servizi e sentire sempre i soliti noti che per parare affermano che “Frosinone potrebbe avere questo o quello”. Frosinone come provincia, per noi della Uil-Fpl, non ha bisogno di ipotesi e di verbi coniugati al condizionale; Frosinone ha bisogno di certezze e di conferme solo coniugabili al futuro».