Roma, mercoledì 14 novembre 2012 – La figlia di Massimiliano Fuksas presenta al Festival del Cinema di Roma La Nuvola – Work in Progress. Il racconto di un’idea che prende forma: nascita e realizzazione del Nuovo centro congressi nel quartiere Eur, progettato dal padre. La proiezione è prevista per domenica 11 novembre nello Studio 3 dell’Auditorium Parco della Musica. È però già disponibile, sul sito www.fuksas.com, un’anticipazione. Laureata in architettura, Elisa ha preferito dedicarsi al cinema. Ha scritto e diretto video musicali, documentari e cortometraggi. Tre anni fa ha partecipato alla V edizione del Festival di Roma con L’Italia del nostro scontento: un paese in trasformazione osservato e raccontato dai giovani. «Sono figlia di architetti ma io racconto storie in bilico» ha dichiarato a proposito di Nina, il suo primo lungometraggio, presentato quest’anno all’International film festival di Tokyo, nel quale racconta il precariato delle nuove generazioni. «Con mio padre sento continuità, un senso di malinconia simile. Siamo due disadattati, anche nel senso bello della parola, persone mai del tutto a loro agio».

Le vite professionali dei due si sono già incontrate nel 2008, quando la giovane regista ha girato per l’editore spagnolo Actar un video sull’Armani Giza Tower di Tokyo. Un’opera finita raccontata per suoni, immagini, suggestioni. A differenza della Nuvola: un work in progress attraversato intrecciando la tecnica del reportage con le atmosfere visionarie caratteristiche dei video di architettura. Pubblicità o racconto? Monumento o documento? La partecipazione di Eur spa, società che gestisce i lavori del Centro congressi, nella realizzazione del documentario, l’inaugurazione dell’edificio prevista per l’anno prossimo, la rappresentazione di un idillico cantiere come «forma di vacanza» fanno pensare a un’operazione promozionale. Massimiliano Fuksas guida l’impresa collettiva degli operai. La Nuvola è ciò di cui la comunità ha bisogno. La costruzione ha il sapore sacro dell’epica; e come un racconto epico il documentario si astrae dalla realtà. In bilico. Tra viaggio profano dietro le quinte dell’architettura e celebrazione del progettista-artista. Lo stile documentaristico di Elisa Fuksas è strumento narrativo, forma di rappresentazione di un’opera monumentale. Non descritta, ma vista. Immaginata.

Herbert Natta

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