Roma, sabato 31 marzo 2012 – La chiave scelta da Gianni Mauro per la presentazione del suo libro è quella dell’ironia. “Tu fai schifo sempre la mattina” intonano scherzosamente i Pandemonium nella sala di presentazione del libro ‘Diario di un viaggio’. Gianni Mauro assieme al suo gruppo gioca, con lo sguardo di un fanciullo, tra scritti e repertorio musicale. Ciò che importa a suo stesso dire è “dare qualcosa agli altri” attraverso un libro, una canzone, un sorriso. Gianni inizia i suoi primi passi da artista e cantautore nel 1976. L’anno seguente la nota cantante Gabriella Ferri sceglie d’incidere e portare al successo una canzone da lui composta intitolata ‘Lunedì’. Nel 1978 partecipa al Festival di Sanremo con Rino Gaetano, eseguendo il brano ‘Gianna’. Nel 1979 partecipa di nuovo al Festival con i Pandemonium dando origine in Italia al genere demenzial-surreale che lo conduce alla notorietà e a una considerevole diffusione di dischi. Gianni ha all’attivo importanti collaborazioni artistiche, ad esempio quella con Detto Mariano, esponente di spicco del Clan Celentano, autore di canzoni di gran successo, nonché arrangiatore di brani di Mina e Lucio Battisti. Partecipa a numerose trasmissioni televisive di grido con Pippo Baudo, Raffaella Carrà, Pippo Franco, e a svariate rappresentazioni teatrali di rilievo, in qualità di cantante ed attore, con molti volti noti dello spettacolo da Renato Rascel, Gino Bramieri a Gigi Proietti, per citarne alcuni.
Dal 2007 Gianni Mauro intraprende, parallelamente a quella d’artista, l’attività di scrittore. Il suo stile di stesura è all’insegna di spontaneità e originalità. Lo scrivere in base al ‘flusso di coscienza’ richiama James Joyce. Si tratta della tecnica che fissa il libero affiorare del pensiero prima della riorganizzazione dello stesso in frasi logiche di senso compiuto. Egli attinge anche al ‘Paroliberismo’ di stampo futurista che assembla le parole senza un’apparente organizzazione in un testo avulso da legami sintattico-grammaticali. Nel suo essere anticonformista e alle prese con la libera affermazione di sentimenti di pace e amore a livello universale richiama Jack Kerouac. Durante la presentazione del suo libro Gianni intrattiene il pubblico cantando e facendo gag comiche in stile cabarettistico altamente esilaranti. D’un tratto il dissacratore diviene inspiegabilmente serio nell’affermare: “La nostra vita è un viaggio senza fine. In essa siamo tutti uguali, passeggeri di uno stesso treno…Al di là di tutto la libertà è dentro di noi”. Ma è il tempo di un pensiero e poi si torna immancabilmente all’allegria con i sei brani cantati con trasporto e bravura dai Pandemonium, da ‘Fatte curà’ (1981) a ‘Tu fai schifo sempre’ (1979) a ‘Lunedì’ (1977). Per proseguire con ‘Crapa pelada’ una canzone degli anni quaranta portata al successo negli anni Settanta dal Quartetto Cetra, di cui i Pandemonium vengono all’oggi indicati come gli eredi naturali, poi con la canzone ‘Gianna’ (1978) di Rino Gaetano e ‘La libertà’ (1973) di Giorgio Gaber.
Veramente notevoli le voci dei Pandemonium – Gianni Mauro, Mariano Perrella, Annarita Pirastu, Patrizia Tapparelli – che nella loro toccante improvvisazione live giungono dirette al cuore dei presenti. Geppi Di Stasio rende omaggio a Gianni leggendo alcuni brani del romanzo: “Incontro Antonio. Inizia a parlar con me senza neanche salutarmi. Mi guarda ma ho l’impressione guardi altrove…in un punto indefinibile. Il viaggio è ricerca senza meta. La ricerca di afferrare il senso del nostro esistere…Quanta sofferenza dell’anima”. Anche il filosofo Mario Scaffidi Abbate legge un brano del romanzo di Gianni, e lo fa in stile altamente teatrale e coinvolgente: “Volevo che tu tornassi nel tuo cammino di stelle. Via la maschera amico mio”. Gianni Mauro è un istintivo che gioca con la vita. Saltella tra prosa, canti popolari, musica leggera e scenette divertenti per proporre la sua arte, un Teatro-Canzone a base di articolati arrangiamenti musicali. Nel suo libro le stesse note musicali della sua vita: tanto entusiasmo e spirito naïf.