Frascati (Roma), venerdì 3 agosto 2012 – Non sono passate neanche un paio di ore dopo la “sbornia” dei festeggiamenti, iniziati subito dopo l’ultima stoccata “dorata”, e già in piena notte sui social network e sui telefonini degli amici di sempre, dei sostenitori e dei compagni di palestra di Frascati è iniziato il tam tam: «Ilaria torna domani a Fiumicino. Chi vuole può venire all’aeroporto. L’appuntamento per tutti gli altri è sotto casa della mamma. Preparate cartelli, trombe e striscioni».
Frascati accoglie così il suo oro olimpico, Ilaria Salvatori, che con le altre ragazze del fioretto femminile azzurro, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali (da sinistra a destra nella foto in alto di Augusto Bizzi/Pegaso NewSport, prima di Ilaria Salvatori), ha portato a casa dalle Olimpiadi di Londra un en plein mai visto, vincendo tutte le medaglie che c’erano da conquistare nella specialità. Fino alla cavalcata trionfale che ha dato alle quattro imbattibili ragazze la medaglia d’oro nella finale della competizione a squadre di ieri sera.
Una grande sorpresa per Ilaria (nella foto di Augusto Bizzi/Pegaso NewSport a destra, insieme alla Errigo, in attesa di salire in pedana), che gli amici del Frascati scherma hanno anche momentaneamente escluso dalla pagina dei supporter della società su Facebook perché non avesse alcuna informazione della festa che le stavano preparando. Una sorpresa che le è stata preparata nel popoloso quartiere periferico di Frascati dove ha mosso i primi passi agonistici, Cocciano. Tutto è iniziato da quella angusta palestra che era ospitata dove oggi c’è il salone del centro sociale di quartiere. Lì Ilaria, nata a Frascati il 5 febbraio 1979, ha imparato la nobile arte della scherma fin dalla tenera età di 6 anni. Poi i primi importanti risultati con la casacca del Frascati scherma, società fondata nel 1954 e sette volte campione d’Italia assoluta, che l’hanno subito proiettata sul palcoscenico internazionale del fioretto.
Il 6 novembre 1994 l’esordio sui podi internazionali con il terzo posto nella prova della coppa del mondo under 17 a Zalaegerszeg, in Ungheria, vinta da Margherita Grambassi: un “assaggio” di podio internazionale per due future stelle della scherma italiana. Una caratura internazionale confermata da Ilaria nella stessa annata con il sesto posto ottenuto alla fine del febbraio successivo a Bratislava (Slovacchia), in un’altra prova della coppa del mondo under 17. Una stagione che si è conclusa con la convocazione nella nazionale cadetti. E anche con la formazione azzurra Ilaria ha subito mostrato il suo valore, conquistando all’esordio il sesto posto nei mondiali cadetti a Parigi nell’aprile 1995. Una precocità agonistica confermata dalla vittoria conquistata, nonostante la giovane età, il 6 maggio dello stesso anno a Roma nei campionati regionali assoluti a squadre con la formazione del Frascati scherma e dal titolo di campionessa d’Italia di seconda categoria (ottavo posto assoluto), ottenuto a Modena dopo nemmeno un mese, il 3 giugno.
Una carriera che dal titolo mondiale giovani conquistato nell’aprile 1998 a Valencia, in Venezuela (a sinistra in una foto del tempo), in poi ha visto Ilaria collezionare così tanti successi di livello mondiale che diventa difficile elencarli tutti. Fino al bronzo olimpico a squadre di Pechino di quattro anni fa, che ha consacrato Ilaria Salvatori nell’Olimpo dei medagliati azzurri.
Ma non per questo la spontaneità d’animo e la generosità di questa ragazza sono venute meno, come non è venuta meno l’attenzione per la sua città. Ilaria, pochi lo sanno, è anche donatrice di sangue, volontaria dell’Avis. Poco dopo il suo ritorno a Frascati dopo le Olimpiadi di Pechino, come fa quando può, Ilaria ha preso un appuntamento al centro trasfusionale dell’ospedale di Frascati per andare a donare. Un gesto spontaneo e generoso che, come sempre, si accingeva a fare in silenzio, lontano dai riflettori.
La notizia però non è sfuggita all’attenzione dei cronisti che ben conoscono la città di cui Ilaria è originaria. C’è voluta una cortese insistenza perché Ilaria, schiva come sempre, si presentasse, a beneficio dei fotoreporter che l’attendevano la mattina di quell’11 settembre 2008, quando era fissata la sua donazione, con la medaglia di bronzo appena conquistata in Cina al collo (foto sotto a destra). Ma Ilaria non si è fatta pregare, invece, per un gesto non sempre comune tra i grandi dello sport: prestare gratuitamente la sua immagine, tuta dell’Avis indosso e medaglia olimpica al collo, per una campagna a favore della donazione di sangue.
E ora per Ilaria è arrivato il metallo più prezioso, che porta a tre le medaglie olimpiche che nel tempo hanno preso la via di Frascati, dopo l’argento nel fioretto maschile a squadre nel 1976 a Montreal di Stefano Simoncelli, attuale direttore tecnico del Frascati scherma, società che si divide con l’Aeronautica militare l’onore di annoverare fra le sue fila la neo-campionessa olimpica Ilaria Salvatori (gli atleti che militano nelle società militari mantengono l’appartenenza alla società “civile” di provenienza), allenata dal maestro Fabio Galli. Il fioretto olimpico è di casa a Frascati, insomma.
«Ilaria Salvatori è d’oro», titola festante il sito del Frascati scherma. «Una superiorità quasi imbarazzante – si legge in una nota diffusa dalla società frascatana – quella del “Dream Team” che ha stracciato la concorrenza sin dal primo match con la Gran Bretagna (piegata 42-14) per passare poi alla semifinale con le transalpine (un 45-22 senza storia) e arrivare all’ultimo atto con la Russia, stravinto per 45-31. Ilaria, portacolori del Frascati Scherma e dell’Aeronautica Militare, ha svolto alla grande il ruolo di “riserva” che le era stato assegnato dal ct azzurro Stefano Cerioni. Per “guadagnare” la medaglia, infatti, c’era bisogno per regolamento che partecipasse almeno ad un assalto: l’occasione della vita per la frascatana doc è arrivata al settimo assalto della finale con le russe quando il commissario tecnico della Nazionale l’ha inserita al posto della Errigo sul punteggio di 30-12 a favore delle azzurre. Ilaria ha sofferto un po’ gli assalti della forte Shanaeva perdendo il confronto diretto per 9-5, ma lasciando comunque un vantaggio rassicurante alle sue compagne Vezzali e Di Francisca che hanno completato l’opera».
«Il mio obiettivo – ha detto Ilaria Salvatori dopo i festeggiamenti per la medaglia – era quello di entrare. E’ stata una giornata storica». Ovviamente orgoglioso il presidente del Frascati Scherma Paolo Molinari. «Per la nostra società è la prima medaglia d’oro alle Olimpiadi: una gioia incredibile, la vittoria di tutto un movimento che da anni è sempre protagonista sulle scene internazionali».
E mentre per festeggiare ufficialmente Ilaria si sta pensando già di organizzare qualcosa di speciale a settembre, il Frascati Scherma aspetta un finale “olimpico” col botto per un altro suo rappresentante: domenica, infatti, c’è la prova a squadre di fioretto maschile con Valerio Aspromonte, che dopo l’eliminazione ai quarti di finale dell’individuale vuole il riscatto assieme ai suoi compagni di squadra Andrea Baldini, Andrea Cassarà e Giorgio Avola.
Per il momento Frascati si gode il “suo” oro. Il sindaco, Stefano Di Tommaso, e il consigliere delegato allo sport, Matteo Filipponi, hanno inviato la seguente lettera a Ilaria Salvatori:
«Cara Ilaria, a nome dell’Amministrazione Comunale e della Città di Frascati esprimiamo la più grande soddisfazione e ci complimentiamo per la tua seconda medaglia ad una olimpiade. Dopo il bronzo di Pechino, è arrivata adesso la medaglia più bella: la medaglia d’oro. Un’esperienza sicuramente esaltante, che va a coronare un sogno, dopo i lunghi mesi passati ad allenarti con determinazione e concentrazione, insieme alle tue altrettanto fantastiche colleghe.
La stessa concentrazione che abbiamo ammirato quando sei andata in pedana, entrando quasi a freddo alla settima frazione e tirando con un’atleta abile come la Shanaeva, che dalla sua aveva il fatto di aver già sciolto la tensione di partecipare ad una finale olimpica. Le tue favolose cinque stoccate, insieme a quelle delle tue compagne, hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato, che come ha detto il Presidente del Coni Petrucci è stato “un bello spot per l’Italia”. E noi tutti davanti alla Tv abbiamo fatto il tifo per voi e per te che, a 36 anni dalla medaglia d’argento a Montreal del nostro caro Stefano Simoncelli, sei la prima atleta frascatana a vincere un oro olimpico.
Il nostro augurio adesso è che dopo un meritato riposo, tu possa godere di altre simili, ineguagliabili vittorie, facendo grande nel mondo il nome dell’Italia, di Frascati, di Cocciano, dell’Associazione Frascati Scherma, con il suo straordinario medagliere, a cui siamo legati e riconoscenti per il lavoro svolto dal Presidente Paolo Molinari, da tutti i dirigenti e gli atleti, e i cui eccezionali risultati vedono te come esempio emblematico, e del Gruppo Sportivo Aereonautica».